2 maggio 2024
Aggiornato 14:00

Liberata volpe detenuta illegalmente (Forlì)

Grazie all’azione congiunta di CFS-NIRDA e LAV (www.lav.it)

Una bellissima volpe femmina che dal 2005 era detenuta illegalmente in una gabbia dalle dimensioni ridottissime (120x170x160 cm), posta nel retro di un ristorante della provincia di Forlì Cesena, questa mattina è stata finalmente sequestrata dal NIRDA (Nucleo Investigativo Reati a Danno di Animali) del Corpo Forestale dello Stato, su segnalazione della LAV. La volpe è stata ricollocata presso un centro di recupero in provincia di Grosseto, dove sarà tentato un percorso di recupero e la successiva reintroduzione in natura dell’animale.

La Legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica (n.157/92), sancisce che nessun cittadino può detenere animali selvatici. Forte di tale disposizione, l’Ufficio Legale della LAV (www.lav.it) ha inoltrato un esposto al Comando Provinciale di Forlì Cesena del Corpo Forestale dello Stato, che, in collaborazione con il NIRDA, ha provveduto al sequestro della volpe.

Gravemente stressata dalle condizioni di detenzione, la volpe evidenziava i tipici comportamenti stereotipati che vengono sviluppati dagli animali che versano in gravi condizioni psichiche. Probabilmente la volpe sarebbe stata destinata a morire dentro quella gabbia, se un attivista della LAV di Forlì Cesena non si fosse accorto di quanto stava accadendo nel retrobottega del ristorante.

«Siamo molto felici di avere sottratto la volpe da una condizione di detenzione illegale, oltre che estremamente crudeledichiara Sara Lucchi, responsabile della LAV di Forlì Cesenachiuso in quella gabbia, l’animale non faceva altro che girare continuamente su se stesso ad ogni ora del giorno!»

Risale al 1992 la Legge che tutela la fauna selvatica, evidentemente però non ha ancora trovato completa applicazione, in quanto sono numerosi i casi di animali illegalmente detenuti che vengono segnalati ogni anno alla LAV.

«Non si deve dimenticare, inoltre, - conclude Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV del settore caccia e fauna selvaticache ogni anno i cacciatori, con il loro sanguinario passatempo, uccidono centinaia di migliaia di volpi come quella salvata oggi, solamente perché si cibano di lepri e fagiani che gli stessi cacciatori ritengono di loro esclusiva proprietà

Ringraziamo il Corpo Forestale dello Stato che si è reso prontamente disponibile ad effettuare il sequestro e a ridare libertà all’animale imprigionato.