26 aprile 2024
Aggiornato 05:30

Referendum, Calderoli: Berlusconi un matto se guida fronte del sì

«Lega per boicottaggio, se passa Pdl fa cadere governo»

ROMA - Niente ribaltone. Il ministro della Lega Roberto Calderoli, il padre del Porcellum, sbarra la strada a un'intesa trasversale per fare una nuova legge elettorale con il Pd. E avverte Berlusconi: «Se si mette alla guida del fronte del Sì, è matto». E' quanto si legge in un'anticipazione dell'Espresso.

Si possono evitare i referendum? «Ormai è tardi - risponde Calderoli - non ci sono le condizioni. La soluzione più limpida era tornare al Mattarellum, quando l'ho proposto mi sono trovato davanti le Termopili, anche nel Pd solo due o tre erano d'accordo. La verità sul Porcellum è che ne dicono peste e corna, ma poi lo accarezzano tutti».

A chi gli chiede dell'atteggiamento che assumerà la Lega, Calderoli replica: «La cosa più logica per arginare la deriva democratica sarebbe una nuova legge elettorale. Ma a questo punto meglio prevenire che curare, non si sa mai. La strada maestra è il boicottaggio, non andare a votare. Non è in ballo la qualità di una legge elettorale, se vincono i Sì cade la democrazia».

«Berlusconi guida un partito che ha un vantaggio di almeno 15 punti sul secondo - ricorda il ministro leghista - ha un interesse di parte ad appoggiare i referendum, legittimo. Capisco meno l'autolesionismo del Pd. Di Pietro, per esempio, ha cambiato idea. Ha raccolto le firme, ma oggi si rende conto che l'emergenza democratica c'è». Boicotterete i ballottaggi del 21 giugno, il secondo turno delle amministrative? «Siamo impegnati a vincere tutto al primo turno...».

Facciamo un'ipotesi: dopo le europee Berlusconi si mette in testa di incassare davvero anche i sì ai referendum, chiede l'intervistatore. «Non ci credo, non conviene neppure a lui. In un momento di crisi economica può realizzare il suo programma, se facesse diversamente sarebbe un matto. Cambiare la legge elettorale significa andare alle elezioni anticipate: una cosa demenziale».

Berlusconi, rileva l'Espresso, potrebbe scaricare la Lega e far eleggere un Parlamento tutto azzurro, in vista del Quirinale. Di fronte al pericolo farete la crisi di governo? «Con questo scenario la crisi la fa il Pdl, non la facciamo noi. Noi siamo alleati fedeli, sentiamo che le nostre istanze stanno diventando patrimonio non solo del Nord, ma anche nel Centro e nel Sud».