Terrorismo, Sacconi: «Non ci sono condizioni per atto di clemenza»
«Ci sono ancora pulviscoli che possono colpire»
ROMA - Non ci sono le condizioni per chiudere la stagione del terrorismo con un atto di clemenza perchè il fenomeno non è ancora stato sradicato. A sostenerlo è il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che in occasione della cerimonia per l'intitolazione del Ministero al giuslavorista Marco Biagi, spiega: «Non ci sono le condizioni per concludere la stagione del terrorismo con un atto di clemenza per il fatto che il fenomeno non è stato ancora sradicato».
Secondo Sacconi, infatti, «ci sono pulviscoli che possono condensarsi su un punto inerme e colpire». Inoltre, per il ministro, ci sono «comportamenti che non incoraggiano la conclusione con un atto di clemenza. Ci deve essere, infatti, una diffusa convinzione a non riconoscere come maestri di vita, anche se pentiti, coloro che hanno partecipato a quella stagione».