20 aprile 2024
Aggiornato 12:00

Coop agricole, Lombardo: 33 mln assicureranno i beni a tutti i soci garanti

«Se tutte le banche aderiranno alla transazione»

PALERMO – L'assessorato regionale alla Cooperazione e Commercio eroga le prime risorse, avvalendosi di uno stanziamento di 33 milioni di euro, per pagare i soci che hanno prestato garanzie alle cooperative agricole fallite o messe in liquidazione, come previsto dalla legge regionale 37 del 1994. Obiettivo: liberare i soci da ogni gravame nei confronti delle banche creditrici.

La Regione siciliana si farà carico dell’esposizione debitoria dei soggetti garanti nella misura del 60% del debito e non al 100%, come previsto dalla modifica di legge proposta dall’assessore Roberto Di Mauro, e approvata all'Ars.
Già in liquidazione i primi 260mila euro in favore dei primi tre soci di una delle cooperative ammesse in graduatoria.

«Dopo quindici anni, lo considero un traguardo - ha dichiarato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - visto che la legge era rimasta bloccata dal 1994 fino al 2003 perché la comunità europea aveva ravvisato un'infrazione, successivamente perché la dotazione prevista dalla legge non permetteva di coprire tutte le garanzie pagando ogni singola posizione debitoria al 100%».

«Grazie alla transazione concordata – ha spiegato Lombardo - con gli istituti di credito che hanno accettato l’abbattimento della percentuale erogabile dall’amministrazione al 60%, oggi si potranno liberare dai debiti i soci garanti di tutte le cooperative in questione. Spero che tutte le altre banche interessate aderiscano quanto prima, in modo da sanare definitivamente le posizioni di tutte le cooperative agricole, anche di quelle ammesse in graduatoria con riserva».

«La modifica della percentuale erogabile - ha proseguito Di Mauro - non solo consente di svincolare quasi il doppio delle posizioni debitorie, ma, considerando che le cooperative in graduatoria sono 44, più una decina in corso di valutazione, questo significa che sarà possibile garantire i beni di circa 400 persone, liberandole dalle procedure esecutive».