29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Immigrati

Amnesty: «Italia e Malta non devono giocare con le vite umane»

Disputa tra le autorità italiane e maltesi circa gli obblighi di soccorrere tre imbarcazioni con 227 persone

ROMA - Il governo italiano e quello maltese hanno contravvenuto ai propri obblighi internazionali di proteggere i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo soccorsi in mare, ha dichiarato oggi Amnesty International.

«La vita e l'incolumità di migranti e richiedenti asilo sono state messe a rischio prima da un bisticcio tra le autorità italiane e maltesi circa gli obblighi relativi alle richieste di soccorso marittimo e poi dalla decisione senza precedenti del governo italiano di inviare gli stessi a Tripoli, senza prenderne in considerazione eventuali bisogni di protezione internazionale» - ha affermato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.

La mattina del 6 maggio, tre imbarcazioni con 227 persone a bordo hanno lanciato un allarme di soccorso mentre si trovavano a circa 50 miglia a sud dell'isola di Lampedusa.

Una disputa tra il governo maltese e quello italiano su chi avesse la responsabilità d'intervenire può aver ritardato le operazioni di soccorso, alla fine intraprese da due navi della guardia costiera italiana, che hanno poi condotto i migranti a Tripoli senza fermarsi in un porto italiano.

Secondo quanto riportato dagli organi di informazione il ministro dell'Interno italiano Roberto Maroni ha dichiarato che si è trattato di «un risultato storico dopo un anno di negoziati bilaterali con la Libia». La Libia e l'Italia hanno firmato un Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione, che include disposizioni sul contrasto all'immigrazione irregolare anche attraverso il pattugliamento congiunto dei mari.

«Le dispute sulla giurisdizione e sulle responsabilità non dovrebbero mai impedire o ritardare il soccorso e l'assistenza a persone che sono a rischio di annegamento. Gli stati devono assicurare che gli accordi di cooperazione internazionale e assistenza reciproca, tra cui quelli riguardanti il controllo delle frontiere e le politiche di immigrazione, non determinino violazioni dei diritti umani» - ha aggiunto Duckworth.

Amnesty International richiama l'Italia e Malta al rispetto dei diritti fondamentali di richiedenti asilo, migranti e rifugiati e chiede alle autorità libiche di introdurre procedure che consentano ai richiedenti asilo di presentare domanda per lo status di rifugiato e garantiscano a tutti coloro che sono potenzialmente bisognosi di protezione internazionale di accedere all'Alto commissariato Onu per i rifugiati in Libia.

L'organizzazione per i diritti umani chiede inoltre a tutti i governi di cooperare strettamente per assicurare che coloro che vengono soccorsi in mare siano immediatamente condotti in un luogo sicuro, nel pieno rispetto del principio di non refoulement (e dunque non rinviandoli in paesi in cui potrebbero rischiare la tortura e altri maltrattamenti o dove l'accesso a un'equa e soddisfacente procedura d'asilo sia limitato).

Infine, Amnesty International sollecita tutti gli stati a rispettare fino in fondo i propri obblighi relativi al diritto internazionale dei rifugiati, al diritto internazionale dei diritti umani e al diritto internazionale marittimo.