29 marzo 2024
Aggiornato 08:30

RAI, Santoro a Masi: Noi corretti, censura Vauro è grave ferita

«Soprassieda su decisione di sospendere vignettista»

ROMA - Michele Santoro scrive al direttore generale della Rai, Mauro Masi, per respingere ogni addebito circa l'ultima puntata di 'Annozero' e puntare il dito contro la sospensione di Vauro, che «rappresenta una censura che produce una grave ferita per il nostro pubblico e per l'immagine della Rai». Per questo, scrive il giornalista, «la invito a soprassedervi».

Rispondendo alla missiva di Masi, con una lettera inviata per conoscenza anche al direttore di Raidue Antonio Marano e al direttore del Tg3 Antonio Di Bella, Santoro respinge «gli addebiti che mi vengono mossi in quanto sono certo di aver esercitato con i miei collaboratori la professione di giornalista con grande correttezza. Inoltre faccio presente che alla mia redazione non sono pervenute richieste di rettifica o annunci di iniziative legali da parte di alcuno. Le ricordo - aggiunge - come la stessa Rai abbia recentemente riconosciuto che l'autonomia del giornalista non può essere menomata, nemmeno dall'editore».

Riguardo ai rilievi sui singoli servizi, il conduttore ribadisce poi che «l'equilibrio di una trasmissione deve essere valutato nel suo complesso, nel generale contesto dell'informazione offerta dal servizio pubblico e valutando nel merito se ciò che si descrive o si narra sia vero o falso. Le nostre critiche alla mancata pianificazione dei soccorsi - sottolinea Santoro - trovano ampia conferma nei giornali di tutto il mondo. Lo stesso Enzo Boschi, presente in trasmissione, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, facente parte della Commissione Grandi rischi ed uno dei massimi esperti italiani in materia di eventi sismici e di Protezione Civile, ha più volte sottolineato: 'Santoro ha ragione a fare questi rilievi'».

«Tutto ciò - conclude - non sminuisce il comportamento straordinario dei soccorritori dopo che si è verificato il terremoto, comportamento che nessuno di noi ha mai messo in discussione e che siamo pronti a ribadire in tutte le circostanze».