23 aprile 2024
Aggiornato 18:30

Droga, Cassazione: pastori in transumanza? Ammessa scorta «fumo»

Se si è costretti a restare per mesi lontani dalla «civiltà»

ROMA - Non è reato fare «scorta» di droga a patto che si sia costretti a restare per mesi lontani dalla «civiltà». E' quanto in sostanza ammette la Cassazione che ha confermato l'assoluzione di un pastore che nel Trentino era stato bloccato con oltre 50 dosi di hashish e marijuana mentre seguiva il proprio gregge di pecore nella transumanza.

Nonostante la consistente quantità di stupefacente e di principio attivo, in base alla quale non sarebbe stato possibile sostenere che si trattava di «uso personale», in udienza preliminare il pastore si era difeso spiegando, in pratica, che non aveva altra scelta. Costretto a circa due mesi di vita nei campi, lontano dalle «comodità» cittadine (tra le quali la dose quotidiana di hashish), si era portato dietro una quantità adeguata al periodo. In sostanza, una «scorta personale».

Il giudice, basandosi sulle «circostanze di fatto» testimoniate dal verbale di sequestro, dalle quali si poteva evincere che sebbene si trattasse di una quantità eccessiva era pur sempre finalizzata all'uso personale e non allo spaccio. Tutta la sostanza infatti era conservata in un unico barattolo, nell'auto del pastore (un tempo le greggi in transumanza si seguivano a cavallo, ma a tutto c'è un limite). Ma alla procura della Repubblica di Trento la sentenza di proscioglimento non è andata giù e il pm ha presentato ricorso in Cassazione. I giudici della sesta sezione penale però, con la sentenza 12146, hanno confermato l'assoluzione sottolineando, in particolare, che «per la sanzione penale non è sufficiente la sussistenza di un solo parametro, come il superamento dei limiti di quantità» previsti dalle tabelle della legge Fini-Giovanardi.

In conclusione, è credibile che «l'imputato, abituale assuntore di droghe leggere, abbia precostituito una scorta per uso personale» in vista del «lungo periodo di permanenza solitaria in campagna e in montagna dove doveva recarsi per le attività connesse alla transumanza delle greggi di pecore». Insomma, più lungo è il viaggio e più la scorta di «fumo» può essere consistente.