Pd, Prodi e la moglie rinnovano la tessera, Franceschini felice
Il Segretario: con me milioni elettori, il nostro progetto è il suo
ROMA - Ha aspettato che gli fosse comunicata la disponibilità delle nuove tessere formato 'credit card' e ieri mattina, rientrato nella notte dalla Spagna a Bologna, ha chiamato la sua addetta stampa Sandra Zampa, parlamentare Pd, che ha fatto in modo che la notizia avesse il dovuto risalto. Romano Prodi ha rinnovato per il 2009 la tessera del Pd di cui possiede la versione cartacea numero 1 che gli spettò da padre-fondatore quando il partito vide la luce, allora collocato alla presidenza della Costituente in attesa di vederlo poi 'Presidente di diritto' del nuovo partito.
Ma la tessera - insieme a quel progetto- rimasero nel cassetto, allorché Prodi nell'aprile 2008 comunicò a Walter Veltroni la decisione di rinunciare alla Presidenza del partito, da cui si era sentito abbandonato nella sua seconda e tormentatissima esperienza a Palazzo Chigi da pochi mesi conclusa. Da allora - e ancora di più da quanto ha assunto l'incarico di Presidente del Gruppi di lavoro Onu-Unione africana sulle missioni di peacekeeping in Africa, il Professore si è tenuto il più lontano possibile dalla vita del partito «per il quale avevo speso una vita», come ha sempre ricordato con l'amaro in bocca dopo la fine del suo Governo.
Era tornato in pubblico per sostenere la candidatura di Flavio Delbono alle primarie delle Due Torri per la successione a Sergio Cofferati. Ed è con Delbono, Zampa e al braccio della signora Flavia che oggi si è recato al 'Circolo Galvani' di Bologna per rinnovare la tessera. Reduce da un incontro con Piero Fassino, ieri sera impegnato in una iniziativa a Bologna. «Un gesto - commenterà l'ex segretario Ds- dall'alto valore morale e politico». Ma per Prodi quello di ieri e' un fatto, più che interviste e parole. Che oggi può apparire un segnale di benevolenza verso il neosegretario Dario Franceschini, con il quale pure i rapporti non sono stati sempre rose e fiori. E così, anche se i collaboratori del Professore assicurano che il rinnovo dell'iscrizione non è mai stato messo in discussione e dunque non c'e' ragione di clamore alcuno, la voce di Franceschini si fa sentire forte, poco dopo l'annuncio della decisione di Prodi. «Sono felice, felice politicamente e personalmente. E so che qualche milione di elettori, dell'Ulivo prima e del Pd poi, oggi saranno felici come me», ha detto alle agenzie il segretario Pd. Come lui, in coro, i capigruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro.
«Sapere che prima di molti altri Romano Prodi abbia rinnovato la tessera del Pd - ha detto Soro- mi riempie di gioia e di soddisfazione. Ho sempre saputo che il nostro progetto era lo stesso di Romano. Dopo questa rinnovata adesione sentiamo ancora più necessaria e urgente la costruzione di un grande partito riformista italiano che, nel solco dell'Ulivo, sappia dare a milioni di italiani una speranza e una meta».
E Finocchiaro: «Romano Prodi è con noi e mi sembra che la sua scelta dia ulteriore speranza al nostro progetto, che è quello di dare all'Italia un grande partito riformista. Del resto, è sempre stata la grande idea di Romano Prodi. Non avevo dubbi e non avevano dubbi - commenta- i milioni di italiani che hanno sempre creduto nell'Ulivo prima e nel PD poi».
«Da Prodi ci viene una conferma e un incoraggiamento», si aggiunge Enrico Letta. Mentre da Cernobbio, impegnato con Massimo D'Alema a smontare le manovre anticrisi di Berlusconi e Tremonti, una parola su Prodi l'ha spesa anche Pierluigi Bersani, compagno di regione e di tutti i governi del Professore: «avere in tasca la stessa tessera di Prodi mi mette di buonumore».
D'Alema invece aveva già lasciato Cernobbio quando la decisione di Prodi è diventata pubblica. E, come la sua, è mancata la voce di Walter Vetroni. Il 'Prodi style' , però, non prevede cerimoniali. Dopo il ritiro della tessera si è rimesso al lavoro, senza attenzione a chi aveva pubblicamente gioito e a chi non ha avuto nulla da dire.