19 aprile 2024
Aggiornato 06:30

Caccia, in Senato ddl Orsi, associazioni: Pronta contro-proposta

Nel testo no imbalsamazione nè richiami illimitati, sì a 16enni

ROMA - Nessuna liberatoria per imbalsamare gli animali uccisi, nessuna cancellazione della tutela della fauna come «interesse nazionale», nessuna liberalizzazione all'uso dei richiami vivi, nessun permesso ai 16enni per l'acquisto di armi: «Tutte sciocchezze di ciarlatani». La commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato ha approvato oggi il ddl presentato dal senatore del Pdl Franco Orsi, che dovrebbe rivedere la legge 157/92 sulla caccia, ma dei contestati articoli anticipati sulla stampa per il parlamentare non c'è traccia.

«Innanzitutto non è un mio ddl, ma sono stato incaricato di proporre un testo unificato su 10 pdl, 9 della maggioranza ed una del Pd: il testo è una sintesi e provo disappunto sul fatto che alcune forze politiche che non hanno presentato proposte oggi si lamentano degli articoli del testo unificato», precisa Orsi ad Apcom. «Inoltre l'80% dei commenti sulla famosa 'bozza' riguarda aspetti che nella bozza non ci sono. Tutti potranno verificarlo e denuncerò chi dirà il falso - avverte - perchè da questa sera o da domani il ddl sarà pubblico sul sito internet del Senato».

Per il senatore «l'obiettivo principale è adeguare la legge esistente alla normativa dell'Unione europea e risolvere alcuni problemi che ci sono nelle campagne e nelle città italiane con particolari specie, come con le nutrie intorno al fiume Po o con gli storni e i piccioni nelle metropoli». Il disegno di legge non prevede dunque che i cacciatori possano imbalsamare e appendere sul camino l'animale ucciso, una voce «totalmente priva di fondamento», nè sparisce l'interesse nazionale o viene introdotta una quantità illimitata di 'esche' vive a disposizione dei cacciatori: «Non nascondo che c'è stato un momento in cui ho fatto presente che i limiti di 40 richiami previsti dalla legge andavano modificati, ma solo perchè è come avere un limite di 300 km orari in autostrada. Inutile. Alla fine, in ogni caso, il limite rimane».

Rimane anche il patentino per i 16enni, «perchè uno degli scopi fondamentali dell'iniziativa di riforma è adeguare la legge alla normative dell'Ue: sulla caccia i singoli stati hanno ormai una sovranità limitata ed esiste una 'legge sulla caccia' dell'Unione. L'Ue prevede appunto che si possa andare a caccia a 16 anni e questo avviene in tutta Europa. In più, contrariamente a quanto dice l'Unione, la nostra bozza non contiene la licenza caccia, cioè la possibilità di acquistare e detenere armi, ma un attestato di tirocinio con cui il 16enne può accompagnare un cacciatore più grande usando la sua arma. Non si può dire perciò che aumentiamo le armi in dotazione ai 16enni, perchè rimangono tutte le norme di tutela sul porto abusivo d'arma».

Quanto alla maggiore promozione dell'attività venatoria, Orsi conferma che «il ddl prevede che alcune specie possano essere cacciate di più, ma solo quelle sulle quali sono comprovati problemi: i prefetti o le Province potranno regolare in singoli casi la caccia per contenere la diffusione di alcune specie, come i cinghiali, con i quali ha problemi 3/4 delle Regioni italiane, o le nutrie in campagna e gli storni ed i piccioni in città e negli aeroporti, che se vengono catturati o uccisi si rischiano sanzioni penali. Ogni anno lo Stato spende tantissimo per i danni causati dagli animali selvatici all'agricoltura».

E mentre ancora oggi molte associazioni ambientaliste, animaliste e venatorie hanno criticato il disegno di legge (per l'ArciCaccia «offende la dignità del cacciatore», per il Wwf «è inammissibile», secondo i Verdi «è indecente«), sul documento 'rivisto' e approdato in Senato è freddo il commento della Confederazione italiana agricoltori: «Vedremo cosa dice il testo, ma noi con il tavolo degli ambientalisti e delle associazioni venatorie lavoriamo ad un adeguamento della legge 157/92, non a una liberalizzazione come fa invece Orsi», attacca la responsabile dell'area 'Territorio, ambiente e sviluppo locale' Rosanna Contri: «Quello che abbiamo appreso, non da i giornali, è qualcosa che non risponde alle nostre esigenze.

La 157 era stata un punto d'arrivo, ora bisogna trovare un equilibrio tra tutti i protagonisti e la bozza Orsi è tutt'altro, sembra aver a che fare con le esigenze di armigeri. Se il testo che è stato depositato è quello che ci hanno fatto vedere per noi è inqualificabile - continua Contri ad Apcom - non è affatto un punto di equilibrio tra esigenze di territorio, ambiente produttivo e associazioni venatorie». Nel merito la Cia annuncia che «entro la prossima settimana» il tavolo delle associazioni concluderà i suoi lavori «presenterà un provvedimento al Parlamento per affrontare con una corsia preferenziale il tema urgente dei danni dell'agricoltura, ma separatamente dalla legge sulla caccia anche se con richiami nella legge. Bisogna tenere separate queste due cose: abbiamo interesse ad approfondire i danni da fauna selvatica, con un piano rimborsi alle Regioni, ma nella legge attuale - conclude Contri - ci sono principi di equilibrio ai quali noi teniamo».