RAI, Berlusconi silura Amato, Letta da Franceschini per nome nuovo
La partita per il Cda, dunque, è ancora aperta: oggi Gianni Letta è tornato al Nazareno per incontrare il leader del Pd Dario Franceschini
ROMA - Giuliano Amato alla presidenza della Rai? «Escluso». La parola fine sulla corsa del Dottor Sottile alla guida di viale Mazzini la scrive in serata Silvio Berlusconi, al termine di una giornata che ha visto il premier tornare all'attacco del servizio pubblico, «unica tv di Stato che attacca il governo in carica». La partita per il Cda, dunque, è ancora aperta: oggi Gianni Letta è tornato al Nazareno per incontrare il leader del Pd Dario Franceschini. Un colloquio breve, dopo il primo faccia a faccia di lunedì, durante il quale si sarebbe cercato di individuare l'identikit adatto e valutata l'ipotesi di scegliere il nuovo presidente all'interno di una rosa. Se ancora non c'è un candidato ufficiale, nei prossimi giorni il cerchio si stringerà e verrà formalizzato un nome o, più probabilmente, i nomi dei 'papabili'.
Rimane forte l'opzione di una conferma di Claudio Petruccioli, che oltre a godere dell'appoggio della maggioranza del Pd, fu votato all'unanimità dai commissari della Vigilanza, tre anni fa. Insomma, nonostante la gestione delle vicende Petroni e Saccà, il presidente uscente continuerebbe a essere in pole: «per lo meno non deve essere testato», si osserva unanimemente. Restano in pista anche le ipotesi Calabrese e De Bortoli, personalità «autorevoli» che potrebbero far parte della rosa, mentre dopo le parole del premier pare ormai definitivamente archiviata la presidenza Amato: «Sono sicuro che non esiste questa possibilità perché Giuliano Amato è stato fatto da poco presidente dell'Enciclopedia Treccani e non ha nessuna intenzione di venire meno a questo impegno», taglia corto il Cavaliere.
Perderebbero quota, invece, Pierluigi Celli, apparso troppo «schierato« (è sponsorizzato dai dalemiani) e Enzo Cheli, nome senza dubbio autorevole che però, si fa notare in ambienti democratici, «ha girato troppo perchè possa giustificare ora questo riserbo». L'impressione, infatti, è che Governo e Pd stiano lavorando all'individuazione di un nome nuovo. Non un vero e proprio outsider, ma una persona che possa vantare una certa «competenza» in materia. Una candidatura «forte», e non «moscia», che riesca a garantire l'opposizione e possa raccogliere intorno a se il gradimento della maggioranza. Soprattutto di questo si è discusso nell'incontro di oggi al Nazareno tra Franceschini e Letta, seguito da un faccia a faccia tra il leader democratico e Goffredo Bettini, braccio destro dell'ex segretario e regista delle trattative sulla Rai nell'era Veltroni. Sarà il Pd a fare la proposta, una volta sondata la disponibilità del Governo: l'accordo potrebbe essere sottoscritto nel giro di qualche giorno. Oppure, potrebbe essere necessario un supplemento di trattativa e di tempo: il che porterebbe a un nuovo slittamento dell'assemblea degli azionisti di viale Mazzini.