28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Cinghiali (Genova) e presunti danni

Fermare i ripopolamenti, vietare caccia alla volpe e piani di sterilizzazione

La LAV chiede prevenzione

«Bloccare e rendere illegali i ripopolamenti, anche nelle aziende faunistico venatorie, vietare la caccia alla volpe, l’unico predatore che potrebbe in qualche misura contrastare la prolificità dei cinghiali, e adottare piani di sterilizzazione non cruenta», queste le misure di prevenzione che la LAV chiede per contrastare la presunta emergenza-cinghiali a Genova.

«C’è chi, come Coldiretti, lamenta i presunti danni causati da cinghiali, cervi e lupi, dimenticando i ben più gravi danni che possono causare le carabine utilizzate per la caccia agli ungulati, la cui gittata raggiunge i 4 chilometri», dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV settore caccia e fauna selvatica.

L’emergenza cinghiali viene cavalcata in tutto il Paese dalle categorie interessate - politici, agricoltori e cacciatori - allo scopo di ottenere consensi elettorali, maggiori finanziamenti e sempre meno vincoli all’attività venatoria. Nessuno di loro ha però il coraggio di ricordare che cinghiali così prolifici sono stati inseriti nell’ambiente proprio dai cacciatori, i quali continuano ad abbattere le volpi con il benestare delle amministrazioni provinciali, le quali non si sono mai azzardate a bloccare i piani di ripopolamento che riguardano anche gli stessi cinghiali.

«E’ evidente che nessuno è seriamente intenzionato a far diminuire il numero di cinghiali e i presunti danni a loro attribuiti adottando soluzioni coerenti - conclude Vitturi - gli interessi in gioco mirano a mantenere lo status-quo, garantendo agli assessorati alla caccia, agli agricoltori e ai cacciatori, di soddisfare i loro interessi, basati sul massacro di milioni di animali».