2 maggio 2024
Aggiornato 04:00
Nuove linee guida della Regione

Dragaggio portuale, marino e fluviale

Carrabs: “Favorire una corretta gestione del materiale recuperato”

Tutelare l’ambiente, la costa, la sicurezza della navigazione e l’agibilità delle strutture portuali: sono gli obiettivi che la Regione Marche intende conseguire attraverso l’emanazione delle nuove «Linee guida per la gestione dei materiali dragati». Su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Gianluca Carrabs, la Giunta regionale ha revocato le precedenti disposizione del 2007 e approvato un nuovo disciplinare.

«Le norme abrogate – chiarisce Carrabs – non erano di facile applicazione, in quanto carenti sul fronte dei criteri per il campionamento dei sedimenti da sottoporre a movimentazione. Di fatto non hanno avviato nessun procedimento amministrativo, mentre è invece urgente poter disporre di prescrizioni chiare per recuperare l’agibilità dei porti e per rafforzare la difesa costiera. Le nuove linee guida propongono metodologie di analisi e di riposizionamento dei materiali in sintonia con le attuali problematiche tecniche, normative e ambientali della gestione dei sedimenti marini e fluviali. Lo scopo è quello di promuovere un corretto controllo dei residui recuperati che rappresentano, comunque, una risorsa da riutilizzare».

Le disposizioni non riguardano la realizzazione delle casse di colmata (aree destinate a deposito e riutilizzo del materiale di escavazione), in quanto sono oggetto di uno specifico accordo di programma tra ministero dell’Ambiente, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Regione Marche e Comuni interessati. Le linee guida sono state trasmesse alle Province, all’Autorità portuale di Ancona, alle Capitanerie di porto marchigiane, al Genio civile e opere marittime del ministero delle Infrastrutture, ai Comuni in cui ricadono i porti delle Marche, all’Arpam e alle società che gestiscono i porti turistici.