2 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Operazione condotta dalla Polizia di Stato nella provincia di Reggio Calabria

Arrestati 14 affiliati alla cosca Alvaro di Sinopoli

Le attività di uno dei più importanti gruppi criminali del panorama nazionale avevano diramazioni in Europa ed oltreoceano

Un'operazione condotta all'alba dalla polizia di Stato nella provincia di Reggio Calabria ha portato all'esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di affiliati alla cosca Alvaro di Sinopoli, uno dei più importanti gruppi della 'Ndrangheta, egemone nel comprensorio di Sinopoli e Cosoleto (Reggio Calabria).

I provvedimenti restrittivi, emessi dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda), sono stati eseguiti dalla Squadra mobile reggina.
Alle persone arrestate viene contestato il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al riciclaggio di proventi illeciti ed al traffico di armi. La vasta operazione di polizia giudiziaria, che ha anche interessato la capitale, ha permesso di documentare le diverse attività criminali con diramazioni in Europa ed oltreoceano.

Carmine Alvaro, 56 anni, detto 'U capirtuni', boss dell'omonima cosca di Sinopoli, al quale è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare, era stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio nel luglio del 2005 dopo due anni di latitanza.
In questo periodo, nonostante la detenzione del carcere di Monza, avrebbe comunque continuato a gestire gli affari della cosca. Carmine Alvaro sta scontando condanne definitive per oltre 15 anni di reclusione per associazione mafiosa ed armi. L'inchiesta che ha portato all'operazione di oggi lo vede coinvolto per riciclaggio nei comuni della cintura di Roma. Due delle complessive quattordici ordinanze emesse dal gip sono state eseguite dai carabinieri.