«Ottimo l’annuncio che darà più spazio nel partito ai territori»
Il segretario regionale del Partito Democratico del Veneto Paolo Giaretta saluta con queste parole la relazione di Dario Franceschini
«Chi con una certa supponenza aveva battezzato Dario Franceschini «il signor nessuno» si deve oggi ricredere. Quello del nuovo segretario del Partito Democratico è stato un grande discorso di un vero leader, pronunciato con l’umiltà necessaria di fronte alla gravità della sfida ma anche con il coraggio delle parole chiare sui temi difficili».
Il segretario regionale del Partito Democratico del Veneto Paolo Giaretta saluta con queste parole la relazione di Dario Franceschini, che a breve riceverà il mandato dall’Assemblea Nazionale, riunita in queste ore alla Fiera di Roma, a guidare il partito fino al congresso di ottobre.
«L’Assemblea Nazionale, l’organo più importante della rappresentanza democratica – rileva Giaretta - si è espresso nettamente, con grande consapevolezza del passaggio difficile, mettendo in fila i problemi: prima fare bene alle Amministrative e alle Europee di giugno e subito dopo questa scadenza importante affrontare il congresso e le primarie. A guidare le scelte dell’Assemblea c’è stata molta determinazione e il senso della criticità del momento. È riemerso forte l’orgoglio di partito, l’idea che il progetto del PD è troppo bello per farlo affondare per debolezza o viltà».
«Ora le parole si sono esaurite – conclude il leader dei democratici veneti - e saranno i fatti che dovranno dimostrare, già dai prossimi giorni, che Dario Franceschini rappresenta quella parte del gruppo dirigente consapevole che si devono correggere alcuni difetti che hanno appesantito il volo di Veltroni, come l’eccesso di centralismo. Due sono gli annunci importanti fatti dal nuovo leader: la necessità di concentrarsi sui temi che riguardano le condizioni di vita dei cittadini e la forte scelta di un partito che cammina sulle gambe dei territori e non su quelle della nomeclatura, con una maggiore attenzione ai contributi di idee e di uomini che può dare la periferia. Da domani, dunque, si ricomincia».