«E’ il momento della responsabilità e del sacrificio»

Tutti vogliamo bene al Partito Democratico perché tutti ci crediamo e come per tutte le cose a cui si vuole bene, occorre fare atti giusti al momento giusto.
Tutti desideriamo che il Pd si rafforzi, si radichi e trovi nel prossimo congresso di autunno un confronto vero per la definizione e la risoluzione della propria identità e del proprio sviluppo.

Fare primarie per il segretario del Pd oggi, mentre siamo chiamati a fare primarie e presentare liste in 5.000 Comuni e 67 Province per le amministrative, insieme alla campagna elettorale per le europee, significherebbe dare il via a una competizione per tifosi che non allarga la partecipazione e la condivisione dei cittadini a un progetto, che non produce sintesi, che non scioglie nodi ma rischia solo di tagliarli. E tutti i tagli, lasciatemelo dire, sono rischiosi e difficili da rimarginare, specie in alcune situazioni particolari come quella che oggi attraversa il Pd.

E' invece facile perdere consensi e con essi rischiare lo snaturamento stesso del partito. Questo è il momento della responsabilità e del sacrificio. A Franceschini viene chiesto di assumersi non un onore ma un onere. Credo infine che la soluzione della responsabilità e del sacrificio sia anche l'unico modo, visti i tempi che viviamo, perché questo partito resti unito e non insegua suggestioni ma costruisca una speranza. Tutti risultati che altre scelte oggi difficilmente consentirebbero.