19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Lotta all'usura

Mantovano incontra a Palermo istituzioni, banche e associazioni

Gli Istituti di credito invitati a non chiedere subito il rientro del debito. Presto comitati di monitoraggio a Palermo, Napoli e Caserta

Nella lotta alla piaga dell'usura è fondamentale il ruolo degli istituti di credito nel sostenere il cliente vittima dell'estorsione. Per monitorare il comportamento delle banche saranno istituiti in tre città campione, Palermo, Napoli e Caserta, dei comitati composti dal prefetto della provincia, da rappresentanti degli istituti di credito, dell'Associazione bancaria italiana (Abi) e delle associazioni antiracket, e da funzionari della Banca d'Italia.

Incontro tecnico su racket e usura - È il risultato più importante della giornata palermitana del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, che ha partecipato oggi in prefettura ad un incontro tecnico su racket e usura con il prefetto del capoluogo Giancarlo Trevisone, il commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura Giosuè Marino ed i rappresentanti delle Forze di Polizia e della magistratura.

Il sottosegretario ha incontrato anche i responsabili nazionali e locali dell'Abi, i rappresentanti di Banca d’Italia e ministero dell’Economia e delle Finanze, degli istituti di credito e delle associazioni antiracket e antiusura, per parlare dell’accesso al credito degli imprenditori e delle famiglie a rischio usura o vittime di estorsione.

«Occorre attuare i protocolli siglati dalle banche» ha sottolineato Mantovano, che aveva già invitato in analoghe occasioni gli istituti di credito a rispettare gli accordi sottoscritti tra ministro dell'Interno e Abi nel 2007 e nel 2003, finalizzati a combattere l'usura e favorire l'accesso al credito.

Rientro del debito - «Bisogna evitare - ha proseguito - che l'imprenditore dopo aver subito un atto intimidatorio sia chiamato immediatamente dalla banca che ne chiede il rientro del debito. L'imprenditore, pur essendovi stata una denuncia e un intervento tempestivo del Fondo del commissario antiracket, è in ginocchio e quindi questo automatismo e' ingiustificato».