Il Paese sta con Berlusconi
Precisato che il sondaggio sulla “fiducia” non equivale al sondaggio sulle “intenzioni di voto”, il risultato per Silvio Berlusconi è particolarmente lusinghiero
Il Paese reale continua a smentire il Paese dei salotti della politica, quelli condannati da un suo assiduo frequentatore, Walter Veltroni, nel discorso di addio alla Segreteria del Partito democratico. Un sondaggio effettuato da Ipr per Repubblica dopo il voto in Sardegna sul grado di fiducia degli italiani nei confronti di Silvio Berlusconi, del Governo, dei ministri e dei partiti conferma i dati positivi che si riferiscono alla maggioranza dopo dieci mesi dal voto di aprile 2008.
Precisato che il sondaggio sulla «fiducia» non equivale al sondaggio sulle «intenzioni di voto», il risultato per Silvio Berlusconi è particolarmente lusinghiero poiché si attesta sul valore del 55%. Se si considerano le vicende susseguitesi da settembre – crisi finanziaria ed economica, questione Englaro, emergenza reati – sembra chiaro che gli italiani, confermando la fiducia nel premier, stanno dimostrando di premiare un giudizio razionale, ponderato e di lungo periodo rispetto ad un giudizio influenzato da cause emotive.
Dato significativo è quello che riguarda gli schieramenti: il Popolo della Libertà è stabile al 48% del grado di fiducia degli italiani; a quasi la metà si attesta il Partito democratico con il 25%, che perde 2 punti, e lo stesso calo è registrato dall’Idv (al 40%). Stabile la Lega al 31%. Particolarmente drammatica risulta la posizione dell’opposizione nel giudizio degli italiani. Secondo un sondaggio dell’Osservatorio del Nord Ovest alla domanda su come viene valutata l’opposizione, la somma di «abbastanza negativamente» e «molto negativamente» dà il 77,1%.
Alla domanda «Se domani ci fossero le elezioni politiche secondo Lei chi vincerebbe?», il 33,4% ha risposto Pd alleato con Idv mentre il 66,6% ha risposto per l’alleanza tra FI, An e Lega. Da questi sondaggi la maggioranza non solo riceve una conferma della fiducia, che dal voto di aprile è stata confermata in Abruzzo e, nei giorni scorsi, in Sardegna, ma riceve una spinta a proseguire sulla strada del fare, la cui credibilità è fondata sulle cose che il Governo fa che e che, pur nelle difficili circostanze e nella limitatezza delle risorse, sono apprezzate dagli italiani.