1 maggio 2024
Aggiornato 10:00
Carcere duro e senza sconti agli stupratori

Violenze sessuali, la Lega vuole massima severità

Lo dichiara Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato, circa le recenti decisioni dell'Esecutivo per fronteggiare l'emergenza violenze contro le donne

«Bene ha fatto il governo ad annunciare un provvedimento per il carcere duro e senza sconti agli stupratori». Lo dichiara Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato, circa le recenti decisioni dell'Esecutivo per fronteggiare l'emergenza violenze contro le donne. «Tutti, però, devono prendere atto che nel nostro Paese - prosegue - ci troppi stranieri, troppi extracomunitari che non rispettano le nostre regole. Per quanto ci riguarda questo è inaccettabile, noi a casa nostra non li vogliamo, se ne devono tornare ai loro paesi d'origine».

«Quando la vittima di violenza è una bambina di 14 anni ho il dubbio che la castrazione chimica sia poco. Quando uno arriva a violentare un bambino, forse non rimane che la castrazione chirurgica. Di fronte a certi casi non riesco a pensare alla riabilitazione. La società deve difendersi». Rincara la dose il ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli, intervistato da La Stampa. La castrazione - aggiunge - è una terapia medica per reprimere l'istinto sessuale. O uno si prende il massimo della pena e sta in carcere oppure si sottopone alla terapia e c'è un periodo di sospensione e controllo. Non è una cosa astrusa. E’ così negli Usa, in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Spagna, Germania. Perchè non dovremmo farlo pure noi, la Lampedusa d’Europa?».

Sulla stessa linea il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, intervistato da Panorama del Giorno su Canale 55. :  «Io sono convinto - ha detto  - che queste sono soluzioni che potrebbero sicuramente darci quantomeno una tranquillità. Fa scalpore da noi quando si dicono, poi quando le dicono per esempio i francesi nessuno ha nulla da dire. La preoccupazione è tanta e mettiamoci nei panni di chi ha subito questo stupri o dei loro familiari».