28 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Politica estera

Impegnarsi insieme per il benessere di tutti

Biden presenta la nuova politica estera Usa e Obama scrive a Veltroni: uniti contro le sfide del futuro

Alla conferenza internazionale di Monaco di Baviera, il suo era il discorso più atteso. Joe Biden, il neoeletto vicepresidente americano, ha presentato la nuova America, quella America che ha scelto di aprire una nuova pagina di cooperazione mondiale. «Sono venuto per incarico del governo che è deciso a cambiare tono a Washington e nei rapporti dell’America con gli Stati del mondo», ha affermato Biden davanti, tra gli altri, alla cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il «cambio di tono», ha detto il vicepresidente, non è un lusso, bensì una necessità per potere padroneggiare in futuro con forti partner le sfide comuni.

Il cambio di passo segnato dalla nuova amministrazione democratica identifica anche un nuovo tipo di dialogo tra l’Europa e gli Usa. «Ci consulteremo con i nostri alleati - ha spiegato Biden - ma chiederemo loro di fare anche di più». Il vice di Obama ha affermato che, di fronte ai grandi problemi del mondo, gli stati nell’interesse dei loro cittadini devono accantonare «rigide ideologie e liti irrilevanti». «Il nostro compito – ha proseguito l’inviato della Casa Bianca – è di ascoltarsi reciprocamente, di imparare dagli altri e impegnarsi insieme per il benessere e per la sicurezza di tutti. Ecco quello che in questo momento si pretende da noi. Questo è quanto gli Stati Uniti sono risoluti a fare».

Il pensiero va subito a Guantanamo, il carcere militare per sospetti terroristi nell'isola di Cuba. Gli Stati Uniti, ha spiegato il numero due della nuova amministrazione americana, hanno bisogno del sostegno dei loro alleati stranieri per chiudere Guantanamo.
Nella lotta contro il terrorismo, «dovremo collaborare con gli altri Paesi attraverso il mondo e avremo bisogno del vostro aiuto», ha detto Biden di fronte alla platea di responsabili stranieri, «Ad esempio, chiederemo agli altri di assumere la loro parte di responsabilità quando si tratta di alcuni (detenuti) oggi a Guantanamo».

Per quanto riguarda il difficile rapporto con l’Iran, gli Stati Uniti confermano la loro disponibilità a dialogare con Teheran per risolvere la crisi nucleare in corso. Biden, su questo punto, ha ripetuto quanto detto dal presidente Obama nei giorni scorsi: Washington è disponibile al dialogo, ma agirà per isolare e pressare Teheran se il regime iraniano cambierà l'attuale atteggiamento intransigente e non rinuncerà alle sue ambizioni nucleari.

Rivolgendosi ai leader e agli esperti di sicurezza di varie nazioni presenti alla conferenza, Biden ha spiegato che «gli Stati Uniti si sforzeranno di agire preventivamente per evitare di dover scegliere tra i rischi della guerra e quelli dell'inazione».
«Siamo disposti a dialogare con l'Iran e a offrirgli una scelta molto chiara: proseguire con l'attuale atteggiamento, e allora ci saranno pressioni e isolamento; oppure abbandonare il programma nucleare illegale e non sostenere più il terrorismo, e allora ci saranno incentivi significativi».
Anche altri leader hanno ammonito Teheran - rappresentata a Monaco dal presidente del Parlamento iraniano Ali Larijani - a rinunciare alle attività di arricchimento dell'uranio. «E' un dovere impedire all'Iran di entrare in possesso dell'arma nucleare», ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel.
«Vogliamo negoziare con Teheran e il nuovo governo statunitense è pronto a intraprendere questa strada». Ma il cancelliere tedesco si è detto favorevole a «sanzioni più rigorose se non ci saranno progressi».
Il capo della diplomazia britannica David Miliband ha quindi esortato l'Iran a riavvicinarsi all'Occidente: «Non potrebbe esserci di meglio, non potrebbe esserci di meglio di un governo americano che dice di volere relazioni normali con l'Iran», ha affermato Miliband.

Il rappresentante iraniano, Ali Larijani, già capo negoziatore per il dossier nucleare, non era però presente in sala durante il discorso di Biden. Ieri Larijani aveva peraltro avvertito che l'amministrazione Obama dovrà riconoscere gli errori compiuti in passato dagli Stati Uniti se vorrà ottenere un riavvicinamento con Teheran: «La vecchia politica del bastone e della carota deve essere abbandonata».

Di forte significato anche le parole del nuovo vicepresidente americano sui rapporti con la Russia: «È giunto il momento di premere il bottone per resettare i rapporti con la Russia. Gli Stati Uniti rifiutano il concetto che il consolidamento della Nato possa essere visto come una sconfitta della Russia, o che la sicurezza della Russia indebolisca la Nato». «Nella Nato c’è molto da festeggiare, ma rimane anche molto da fare», ha esclamato Biden riferendosi alle cerimonie in calendario per il 60esimo anniversario dell’Alleanza Atlantica, e ora gli Stati Uniti intendono a farlo insieme.

La nuova America, dunque, passa per un decisivo stimolo, da parte della amministrazione Obama, ad un impegno multilaterale per affrontare le sfide dei prossimi anni. Un linguaggio nuovo e antitetico rispetto a quello a cui Bush aveva abbitutato le cronache internazionali.

Un linguaggio che traduce un impegno sincero anche nel messaggio che Il presidente degli Stati Uniti ha inviato al segretario del Pd Walter Veltroni. Un messaggio di ringraziamento per la lettera di felicitazioni inviatagli da Veltroni a seguito della sua elezione alla Casa Bianca.
Di seguito il testo integrale del messaggio.


«Grazie per le tue congratulazioni per la mia elezione come presidente degli Stati Uniti. Ho molto apprezzato il tuo messaggio.
Gli Stati Uniti e l’Italia devono far fronte ad una serie di sfide che credo riusciremo ad affrontare meglio insieme. Abbiamo però anche delle straordinarie opportunità che, se riusciamo a cogliere, possono far crescere i nostri obiettivi comuni.
Ora che cominciamo a lavorare insieme, sarà per me di fondamentale importanza la nostra collaborazione.
Sono fiducioso che gli Stati Uniti e l’Italia possano lavorare insieme in uno spirito di pace e di amicizia per costruire un mondo più sicuro nei prossimi quattro anni.
Nell’attesa di poter lavorare con te per questo obiettivo e per rafforzare i rapporti tra i nostri paesi, ti mando i miei più sinceri saluti».

Barack Obama


G.R.