31 luglio 2025
Aggiornato 08:30
Sanità

Istituiti tre nuovi organismi previsti dal Piano della Salute 2008-2010

Istituita dalla Giunta regionale, nella sua riunione di ieri, l’Organismo Regionale per la Formazione Sanitaria della Regione Puglia

Il Piano Sanitario 2008-2010, infatti, prevede che la formazione continua degli operatori della salute sia coordinata dall’Organismo regionale, con la partecipazione della componente universitaria, al fine di «garantire l’adeguatezza dei processi informativi alla tipologia degli individui da formare, sviluppando i filoni dell’andragogia e dell’apprendimento delle organizzazioni».

Più specificatamente, spiega la delibera, «Più specificatamente la ‘mission’ dell’Organismo «è quella di attivare meccanismi che permettano alle organizzazioni aziendali, attraverso gli uffici formazione, di trasformarsi in un 'learning centre', cioè una organizzazione capace di creare, acquisire e trasferire conoscenze, trasformare queste ultime in competenze e rispondere alle esigenze di tutti gli attori che ruotano intorno al Sistema Sanitario Regionale. Per fare ciò è necessario sviluppare un progetto di formazione aziendale che sia conforme agli obiettivi strategici dell'azienda ed a quello del piano sanitario regionale e nazionale, che affronti globalmente i problemi posti al personale (da quelli di tipo economico-finanziario a quelli cognitivo - comportamentali), che favorisca una circolazione capillare di conoscenze di difficoltà progressivamente crescenti, che sia condiviso dai dipendenti dell'azienda ospedaliera, favorendone l'interazione.»

Le attività che l’Organismo deve svolgere sono:
1. Verificare la presenza dei requisiti per l’accreditamento dei provider delle aziende sanitarie.
2. Effettuare l’analisi dei bisogni formativi, ridisegno del sistema dell’offerta formativa e rilettura delle organizzazioni per individuare le figure sulle quali investire (cultura della formazione e approccio alla formazione)per la realizzazione di un Piano di Formazione Regionale, espressione dei Piani Formativi delle aziende sanitarie.
3. Avviare il processo di sviluppo professionale continuo (Cpd ).
4. Rilevare i dati degli uffici di formazione per la stesura del Rapporto Regionale sulla formazione nelle aziende sanitarie e diffondere l’informazione scientifica.
5. Costruire una banca dati comprensiva dei bisogni espressi e delle attività svolte, in grado di fornire, attraverso dei parametri di riferimento (costi della formazione, conteggio giornate formazione, standard di qualità per gli interventi formativi tradizionali e innovativi, qualità dei formatori, ecc.), le indicazioni per incrementare l’efficacia e la qualità del nostro Sistema formativo, anche attraverso una più attenta distribuzione delle risorse pubbliche.
6. Rendere l’offerta più congrua e finalizzata a differenti percorsi di aggiornamento professionale del personale sanitario operante nelle strutture e nel territorio di competenza.
7. Razionalizzare ed ottimizzare le risorse strutturali ed i fondi assegnati alle singole Aziende Sanitarie, in considerazione di percorsi formativi omogenei distribuiti su tutto il territorio regionale.
8. Ottimizzare la gestione dei fondi a disposizione per la Formazione Continua.
9. Attivare sinergie tra l’ambito sanitario, l’ambito accademico, gli istituti di ricerca, le società scientifiche, gli ordini professionali, le associazioni professionali e l’AReS (attraverso la Commissione Regionale E.C.M.).
10. Programmare, coordinare ed organizzare progetti di Alta Specialità interaziendali ed aziendali di formazione residenziale, a distanza (FaD) ed attuata nelle singole sedi di appartenenza del personale.
11. Creare uno standard omogeneo del modello FaD in tutta la Regione.
12. Attivare programmi di educazione alla salute sia per i professionisti della sanità che per i cittadini attraverso delle campagne informative (sostenibilità).
13. Programmare percorsi formativi dedicati ai Formatori, con l’obiettivo di assicurare congruenza ed uniformità dei processi di formazione continua e obbligatoria del personale sanitario.
14. Programmare ed attivare, in sinergia con l’Assessorato Regionale al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale e con altre realtà locali ed extra-regionali, Corsi di Formazione Manageriale per promuovere e facilitare l’applicazione di nuovi modelli gestionali-organizzativi previsti dalla programmazione regionale.
15. Verificare la ricaduta della formazione sull’organizzazione del sistema socio-sanitario.
16. Monitorare i risultati professionali ottenuti con «il cambiamento», che si traducono in valore aggiunto per l’organizzazione.
L’Organismo è incardinato funzionalmente nell’organizzazione dell’Assessorato alle Politiche della Salute e la sua direzione è stata affidata al dott. Felice Ungano, dirigente medico responsabile dell’Ufficio Formazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari.

Sempre presso l’Area Politiche della Salute, è Istituita la Commissione regionale per l’educazione Continua in Medicina e la Consulta regionale per la Formazione in sanità. La prima, (ECM), presieduta dall’Assessore alle Politiche della Salute o suo delegato, assicura le attività tecnico – scientifiche per la elaborazione di linee di indirizzo in tema di definizione degli obiettivi formativi regionali. La commissione è composta da esperti individuati in base al possesso delle competenze nei campi della formazione, fra i quali rientrano il responsabile della direzione dell’Organismo Regionale per la Formazione Sanitaria, il dirigente dell’AReS dello specifico servizio e i responsabili degli uffici formazione delle aziende sanitarie regionali, dell’assistenza sanitaria e della sanità pubblica necessarie per rispondere ai compiti assegnati. Le modalità di funzionamento e di nomina della Commissione, il numero dei suoi componenti, le funzioni e le risorse per il suo funzionamento saranno definiti con propri successivi atti dalla Giunta Regionale

La Consulta Regionale per la Formazione in Sanità invece, presieduta dall’Assessore Regionale alle Politiche della Salute o suo delegato è formata dall’Assessore Regionale al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale o un suo delegato, da rappresentanti designati dalle Università, dagli Ordini, dai Collegi, dalle Associazioni professionali del ruolo sanitario della regione e degli istituti di ricerca. Le modalità di funzionamento e di nomina della Consulta, il numero dei suoi componenti, le funzioni e le risorse per il suo funzionamento saranno definiti con successivi atti della Giunta Regionale.