27 aprile 2024
Aggiornato 01:00

Rai. Abbiamo la commissione parlamentare di vigilanza... e ora?

Firenze - E' stata ricomposta la commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, con l'on. Sergio Zavoli presidente amato da maggioranza e opposizione e proiettato in un grande compito: accontentare tutti i partiti per la loro spartizione della Tv di Stato.
Passata l'era di Riccardo Villari, eletto presidente come scherzo della maggioranza alla minoranza che tentennava nel non voler cedere al presidente designato Leoluca Orlando (inviso alla maggioranza), ora la fondamentale funzione istituzionale di questo organismo ha davanti a sé un'autostrada sgombra.

Marco Pannella che stava per tirar le cuoia con uno sciopero della sete, così come il radicale on. Marco Beltrandi, giapponesi del diritto e del valore delle istituzioni lì dove questo verbo non e' uso che sia coniugato, non sono serviti a niente. A un certo punto sembrava che questa commissione stesse per esaurirsi, ma i sapienti timonieri di Camera e Senato con altrettanti sapienti delle segreterie dei partiti di maggioranza e di opposizione, hanno dato fiato ad istituzioni creative che, al pari della finanza da cui mediamo questo appellativo, alla fin fine sono solo una fregatura per gli utenti.

«Morto il papa se ne fa un altro». «Morta una commissione se ne fa un'altra». E per entrambi, così come per il papa vaticano, c'e' garanzia che nulla cambi. Nel nostro caso, la ventata di rispetto istituzionale che abbiamo assaporato con Villari, e' stata pari agli ultimi momenti di vita del papa che precede il suo successore: routine.
Alcune notizia di oggi, lanciate dal quotidiano Libero, confermano per l'ennesima volta il clima di regime monopolista, con conflitto di interessi e abuso di posizione dominante, in cui viviamo anche in questo ambito: Rai, Mediaset e La7 si stanno alleando per fare concorrenza a Sky.... e quindi, perché dovrebbero farsela sull'analogico e non piuttosto spartirsi il tutto... monopolio per l'appunto. Chissà se l'Antitrust avrà l'ardire di dire la propria e, qualora ciò accadesse, c'e' qualcuno che dubita che di questo parere, chi di dovere, se ne farà zimbello?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc