23 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Amici della Terra, Fare Verde, Legambiente, LIPU, WWF Italia

Caccia: ok migliorare la normativa, gravissimo tentare di stravolgerla

“Il contesto delle modifiche alla legge è quello indicato dal Tavolo delle organizzazioni sociali. Totalmente indisponibili a ridurre le tutele e depenalizzare”

«Si chiude un’altra stagione di caccia, si intravedono all’orizzonte elezioni amministrative ed europee e invece di parlare delle cose importanti che servono al Paese ecco che in Italia riparte l’ennesimo, becero, tentativo dei soliti noti a caccia dei voti di bracconieri, indifferenti del loro mettere in gravissimo pericolo la fauna, la natura e le relazioni sociali.»

A chiusura della stagione venatoria 2008/09 le associazioni ambientaliste Amici della Terra, Fare Verde, Legambiente, LIPU e WWF Italia, aderenti al cosiddetto «Tavolo degli Stakeholders» sulla legge 157/92, nuovo e importante strumento di concertazione sociale composto dalle principali sigle del mondo agricolo, ambientalista e venatorio, commentano il tema delle modifiche alla legge, il cui iter è stato avviato nelle settimane scorse in Parlamento.

«Il contesto per una discussione seria e proficua sulla modifica della legge 157/92 - afferma la nota congiunta delle associazioni - è quello individuato dal documento redatto dalle organizzazioni sociali aderenti al Tavolo degli Stakeholders e non può prescindere da un’attenta valutazione dello stato della biodiversità in Italia e dall’applicazione piena e corretta delle normative».

«In tal senso il Tavolo ha indicato gli aspetti chiave su cui lavorare, la definizione di una migliore governance della materia, il rafforzamento della ricerca scientifica, l’individuazione di soluzioni efficaci e sensate per la questione dei danni all’agricoltura e finalmente un serio e complessivo piano di lotta al bracconaggio, che possa debellare in modo definitivo questa grave piaga italiana».

«Nei disegni di legge presentati in Senato leggiamo invece di proposte che si muovono in direzione diametralmente contraria, complicando i sistemi gestionali, proponendo la riduzione delle tutele per la natura, privando lo stato della potestà sulla fauna, svilendo il ruolo della ricerca e persino ipotizzando una grande opera di depenalizzazione dei reati venatori, per non parlare di alcune proposte che risultano vere e proprie istigazioni al bracconaggio e al commercio illegale di specie protette.»

«Capiremo dalle scelte parlamentari dei prossimi giorni se si apre la strada del confronto sui reali problemi da risolvere, come vivamente ci auguriamo, o se invece sarà assecondato il tentativo di riproporre scenari impossibili, di ritorno alla caccia senza regole e a modelli culturali cancellati dalla storia e dal sentimento più diffuso, ancor prima che dalla scienza e dalle normative internazionali.»

«Per parte nostra confermiamo la piena disponibilità a costruire nell’interesse generale del Paese – concludono le associazioni - ma ribadiamo la più totale indisponibilità a tollerare il tentativo di distruggere anni di buona legislazione, di crescita dell’educazione e della cultura ambientali in Italia».