2 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Valida l’esperienza del Polo di Portogruaro

«Fare sinergia per la ricerca e l’innovazione»

Sartor: «Il Veneto e il Friuli Venezia Giulia possono e devono farlo»

Portogruaro - L’investimento in istruzione, in formazione, in conoscenza, insomma nello sviluppo delle risorse umane, è uno dei fattori principali di crescita economica e sociale del territorio. L’accumulazione di sapere, attraverso la formazione del capitale umano, produce ricchezza per i paesi e soprattutto diviene risorsa preziosa per spiegare i processi di sviluppo sia a livello microeconomico o aziendale, sia in ambito macroeconomico o di sistema. Per questo la Regione del Veneto si è dotata di uno strumento specifico con le finalità di rafforzare e di coordinare la ricerca scientifica applicata, di migliorare e di diffondere il trasferimento tecnologico, di incentivare la competitività e l’innovazione del sistema produttivo tradizionale.

La legge regionale per la ricerca, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo dell’innovazione è il mezzo che la Regione del Veneto ha scelto per supportare le nuove modalità di intervento che recepiscono la strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione, che assicurano la semplificazione procedurale, che forniscono un maggiore stimolo per lo sviluppo economico e sociale del territorio nel suo complesso.

Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha aperto oggi pomeriggio, nella sala consiliare del comune di Portogruaro, il dibattito che è seguito alla presentazione delle attività triennale del Polo dell’innovazione strategica. Una buona occasione che è servita all’assessore per ricordare ancora una volta la necessità di un’opera sinergica tra Veneto e Friuli Venezia Giulia «come accade con i programmi europei interregionali che superano i confini territoriali per fare sistema e mettere in rete le notizie indispensabili in un’economia sempre più globalizzata.»

Le linee regionali di intervento sono finalizzate a incrementare il ricorso alla brevettazione; a valorizzare e a favorire le collaborazioni internazionali; a stimolare l’ imprenditoria giovane e a sviluppare i poli di innovazione; ad aumentare la quota degli investimenti in ricerca e sviluppo; a contribuire alla qualificazione della formazione delle risorse umane. Per l’assessore, la legge regionale, razionalizzando e integrando il quadro normativo vigente, ha avuto come scopo anche stimolare le amministrazioni locali a declinare nel contesto economico e sociale le progettualità veneta. «Imprese, sistema scolastico e sistema formativo devono sempre lavorare in stretta sinergia - ha detto l’assessore - per massimizzare la nuova conoscenza e per tradurre i suoi effetti sullo sviluppo economico.»

«Mi pare opportuno ribadire in questa sede - ha poi aggiunto l’assessore - che il Polo dell’innovazione strategica di Portogruaro vede la Regione del Veneto, insieme agli enti locali e alle associazioni di categoria, come partner privilegiato in una esperienza che aiuterà davvero il territorio.» L’assessore ha, infine, confermato la volontà che l’esperienza di Portogruaro sia un modello per altre regioni italiane ed europee: una sorta, insomma, di laboratorio per il coinvolgimento della microimpresa e delle aggregazioni produttive tanto più utile e necessario in un periodo, come l’attuale, di crisi finanziaria globale.