28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Il futuro del Pd siciliano

«C’è rischio che parabole personali travolgano grande progetto collettivo»

Lo afferma il giovane segretario del Partito democratico della Provincia di Catania, Luca Spataro

«Il progetto del partito democratico, la sua validità, poco centrano con la crisi del partito. C’è un 'gruppo dirigente' che per salvare i propri destini personali sta distruggendo la più grande ambizione che le forze progressiste avessero mai avuto in questo Paese».
Lo afferma il giovane segretario del Partito democratico della Provincia di Catania, Luca Spataro.

«Sono francamente stanco -evidenzia- del continuo stillicidio che penalizza chi sul territorio prova a costruire questo partito. Non è possibile ascoltare dirigenti nazionali che, un giorno si e un giorno no, parlano del Pd come se fosse il partito avverso. E poi basta con le continue beghe interne».

Per il trentenne esponente del Pd, «la Sicilia è un esempio lampante: più il partito è debole, più prevalgono logiche centrifughe. Più c’è l’assenza di un partito strutturato, più tutto ruota attorno a parabole personali. Più si continua così- evidenzia- e più, ad una strategia per farci diventare forza di governo, si sostituisce una tattica che ci rende subalterni». «Credo - puntualizza Spatraro- che dovremmo a partire dalla nostra regione a costruire una proposta autonoma e autorevole, confrontarla con la società, un bagno di ascolto e di confronto con le parti vive e produttive di questa terra. Definito il progetto politico sarà anche più facile determinare le discriminanti per discutere con i nostri avversari politici».

«Non è più tollerabile – continua Spataro – che il Pd venga dipinto così come è stato in queste settimane. In questo partito convivono tante cose, vecchie e nuove. C’è un patrimonio di impegno e passione civile che si è visto tutto il 25 ottobre. Ci sono sul territorio tanti giovani dirigenti che non si sentono ex e che in questo partito vorrebbero provare a mettere, a disposizione di un progetto collettivo, le proprie parabole personali, e non viceversa come accade adesso».

«Il gruppo dirigente che guida il Pd nazionale ha dato tanto al centrosinistra e al Paese. Ma oggi - precisa- ha esaurito la sua spinta propulsiva e non è immaginabile, come sta accedendo adesso, che qualcuno pensi di abbattere una leadership sostituendola con chi oggi ne condivide e ne ha condiviso le responsabilità».

«Servirebbe – conclude Spataro - un ultimo atto di generosità della generazione che sin qui ha guidato il centrosinistra che, senza cooptazioni dal sapore stantio, provasse a mettere in campo un vero e profondo processo di rinnovamento. So che questa mia posizione non è isolata, ma condivisa da migliaia di dirigenti intermedi che sul territorio provano a dare forza al partito democratico».