«Così non va, a pagarne conseguenze sarà il sud»
Lo afferma Sergio D’Antoni, vicepresidente della commissione Finanze della Camera e responsabile Mezzogiorno del PD
«Così non va. Il decreto anticrisi, così come disegnato dal governo, rimane gravemente insufficiente, e a pagarne le conseguenze saranno soprattutto le famiglie e le imprese del Mezzogiorno».
Lo afferma Sergio D’Antoni, vicepresidente della commissione Finanze della Camera e responsabile Mezzogiorno del Pd.
«L’esecutivo – continua – non si è mosso per garantire maggiori aiuti alle famiglie, ha rinunciato a ripristinare l’automatismo sul credito d’imposta, non ha investito a sufficienza sugli ammortizzatori sociali. Pessima, poi, la gestione degli incentivi energetici: suddividendo i controlli sulle tariffe in tre macro-zone, si rischiano di determinare bollette più alte proprio nelle aree deboli, con un aggravio sui cittadini e sugli imprenditori che intendono puntare sul Sud. Per contro, il governo falcidia il fondo sociale europeo, continua a svuotare il Fas per coprire spese correnti, ignora la stretta creditizia che sta stritolando le piccole imprese che operano a sud di Roma. Insomma, conferma la propria impostazione antimeridionalista che ha finora tagliato oltre 15 miliardi di euro dalle risorse destinate al Mezzogiorno. Da lunedì inizieremo in Aula e sui territori una battaglia senza sconti. Se poi il duo Tremonti-Berlusconi vorrà ancora una volta trincerarsi dietro il voto di fiducia, confermerà agli italiani la vocazione a decidere in maniera unilaterale, e il disprezzo per il Parlamento e per il dialogo. Quanto di più lontano si possa immaginare dalla concertazione auspicata dal Capo dello Stato».