8 maggio 2024
Aggiornato 17:00
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Il dramma dei clandestini

Gli sbarchi continuano ad aumentare a discapito delle false promesse di Berlusconi

Un cavallo di battaglia. Legato al problema della sicurezza i governi Berlusconi hanno sempre agitato il dramma degli sbarchi clandestini come una delle falle maggiori del centrosinistra. In realtà nel corso degli anni hanno «miseramente» celato una scomoda verità: gli arrivi sulle coste italiane ogni volta che Silvio saliva al governo aumentavano sempre.

Dati alla mano sull'andamento dei flussi migratori, i clandestini sulle coste italiane toccheranno quota 35 mila contro i 20.450 del 2007 durante il governo Prodi. È evidente che è solo una difficoltà di comunicazione. I telegiornali nel 2007 facevano vedere solo campi di prima accoglienza traboccanti di naufraghi. Si poneva l'accento sull'endemicità del problema e si puntava il dito contro il governo che non era in grado si prendere validi provvedimenti. La Lega urlava e An giocava sul problema della percezione di insicurezza tra gli italiani spaventati dall'onda clandestina. Oggi le cose sono cambiate: i telegiornali preferiscono dedicarsi al pranzo di Natale e ai cento modi per cucinare cotechino e lenticchie. Di sbarchi se ne parla come se fosse una cosa che importa a pochi. Fortunatamente qualcosa resta: la Lega continua a urlare e il Pdl (non più solo An) gioca sul problema della percezione di insicurezza degli italiani.

Tre mesi fa, Berlusconi pensava di aver risolto il problema alla radice accordandosi con Gheddafi, dittatore più longevo dopo l'abbandono di Fidel Castro a Cuba, che in cambio di risorse economiche vantaggiose e la restituzione della Venere di Cirene avrebbe garantito un efficace controllo delle partenze verso Lampedusa e Pantelleria. L'accordo veniva sbandierato alla stampa come «la soluzione». Il Popolo delle Libertà esultava per il grande successo ottenuto. La Lega continuava a urlare. Del resto Borghezio si era fatto notare per la maglietta anti-Islam in tempi abbastanza recenti e il partito non cambiava idea molto facilmente. Ma quando nell'ottobre 2008 le stime sugli sbarchi clandestini registravano un aumento di oltre 10 mila unità, il ministro dell'Interno Maroni corse subito ai ripari giustificando la crescita come il risultato delle buone condizioni climatiche e del lassismo libico. Ora che il tempo non sorregge più la causa e che il numero degli sbarchi clandestini continua ad aumentare la colpa può solo ricadere sul «tradimento» da parte di Gheddafi. La colpa è sempre degli altri! E questo è valido anche dopo che lo stesso presidente della Camera, Gianfranco Fini, padre insieme a Bossi della legge che regola la condizione degli immigrati in Italia, ha dichiarato che la norma è superata e non più attuale.

Il Cpt di Lampedusa da ieri accoglie 1560 «ospiti» quando la regolare capienza è di 850 posti. Intanto qualcuno continua a pensare alla riforma per il presidenzialismo.

A.Dra