25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Parla Veltroni

«La nostra concreta sfida al governo»

Dopo i dati Istat, basta con ottimismo di facciata. Serietà e realismo per uscire dalla crisi

Anche l'Istat accerta la recessione tecnica dell'Italia. Il Pil è calato anche nel terzo trimestre del 2008 con una differenza pari a -0,5% e attestandosi al dato più basso dal 1998. E mentre l'Istat conferma le difficoltà più preoccupanti, il governo crede di affrontare i problemi con un ottimismo di facciata, nascondendo i dati della realtà e la durezza sociale della crisi.

La produzione industriale ha registrato ad ottobre un deficit del 6,9% rispetto all'anno scorso e un calo del 1,2% rispetto a settembre. L'indice della produzione si è attestato al sesto calo consecutivo.

L'Istituto statistico ha rilevato la diminuzione in termini congiunturali delle importazioni di beni e di servizi (pari a -0,5 per cento) e la diminuzione del totale delle risorse (Pil e importazioni di beni e servizi) pari a -0,5 per cento. Anche dal lato della domanda le esportazioni sono diminuite (-1,6%), così come gli investimenti fissi lordi (calati dell'1,9%) a fronte del leggero aumento (0,1%) dei consumi finali nazionali. Tra le cause della diminuzione degli investimenti al primo posto va annoverato il calo del 3,5% degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti, poi quello pari a 2,2% degli acquisti di mezzi di trasporto e quindi dello 0,6 per cento degli investimenti in costruzioni.

Per Walter Veltroni «il calo del 6,9% della produzione industriale è un dato drammatico, un segnale di allarme rosso. Un dato che si aggiunge agli indicatori negativi che ci parlano di un Pil che si riduce al posto di crescere, di un’impennata nel ricorso alla cassa integrazione: siamo in una recessione che rischia di tramutarsi in una vera e propria depressione. E l’Italia, a leggere i dati
dell’Istat, mostra di avere più problemi rispetto ai grandi paesi europei e agli Stati Uniti, dove i governi stanno assumendo provvedimenti antirecessivi all’altezza dei problemi».

«Esattamente il contrario – ha continuato il segretario del Partito Democratico - di quello che vanno facendo il governo e il presidente del Consiglio, che crede di affrontare i problemi con un ottimismo di facciata, soprattutto nascondendo i dati della realtà e la durezza sociale della crisi. Noi torniamo a chiedere serietà e realismo, che sono necessari a trovare risposte efficaci e a restituire una prospettiva positiva alla nostra economia, alle famiglie e alle imprese».

«Per questo – ha concluso Veltroni - torniamo ad avanzare le nostre proposte: un reale sostegno ai
redditi, ai salari e alla pensioni, sostegno ai lavoratori precari che rischiano di non veder rinnovati i loro contratti, misure per le piccole e medie imprese che sono oggi in difficoltà ad ottenere credito per gli investimenti e l’innovazione, un piano immediato di opere pubbliche per le infrastrutture capaci di rilanciare e dare competitività al sistema Italia. E’ questa la nostra concreta sfida al governo.

A.Dra