2 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC

«Liberazione: nessuno vuole farne bollettino di partito»

«Giornale deve aumentare vendite, non farsi portavoce di progetti politici altri»

Nessuno, tantomeno io, ha intenzione di trasformare Liberazione in un » megafono» del partito o in un suo «inutile bollettino», come mi accusa di voler fare il compagno Gennaro Migliore.

L'ho già detto tante volte, lo ribadisco oggi. Semplicemente, vista l'enorme quantità di denaro che il quotidiano del partito Liberazione costa al partito medesimo, sarebbe utile e necessario avere un giornale che, risanato nei conti, come stiamo cercando con fatica e pazienza di fare da mesi assieme alla proprietà e agli organi di rappresentanza sindacale di Liberazione, riesca ad aumentare le vendite e la sua presenza tra i lettori, e non solo di farsi portavoce di un progetto politico che vuole «superare» Rifondazione comunista.

Ecco perché sono rimasto particolarmente incredulo di fronte al fatto che un fatto editorialmente e politicamente significativo come la prima volta che il leader della Linke tedesca, il compagno Oskar Lafontaine, veniva in Italia e partecipava a un dibatttito pubblico organizzato a Venezia da Rifondazione, sia stato trattato da Liberazione come un fatto di secondaria importanza. Di questo ho parlato ieri sera, ad Asti.