28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Zimbabwe teatro di dolore senza fine

Tra colera, regime e sanzioni

Sembra senza fine la tragedia che sta colpendo lo stato dello Zimbabwe colpito da un'epidemia di colera che ha contagiato 14000 persone

Sembra senza fine la tragedia che sta colpendo lo stato dello Zimbabwe colpito da un'epidemia di colera che ha contagiato 14000 persone. Secondo le fonti dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, nell'ex Rhodesia il numero dei morti accertati ha raggiunto quasi le 600 unità con 189 vittime solo nella capitale Harare.

L'allarme contagio si propaga anche nelle nazioni confinanti, in primis in Sudafrica e l'emergenza acquista una carattere internazionale senza precedenti. In effetti lo Zimbabwe, governato da ben 28 anni dal dittatore Robert Mugabe è da tempo sotto sanzioni economiche da parte dell'Unione europea e degli Stati Uniti.

Una delegazione sudafricana ha potuto constatare la drammatica entità della crisi: scorte alimentari vanno esaurendosi, i prezzi al dettaglio per alimenti di prima necessità sono alle stelle e continuano a raddoppiare ogni giorno. Il governo ha imposto un limite massimo di prelievo settimanale a 100 milioni di dollari locali che oggi corrispondono all'acquisto di tre forme di pane. Non esistono più garanzie sanitarie e il collasso della rete idrica ha aggravato ulteriormente il pericolo del contagio del colera in quanto le persone attingono l'acqua direttamente dai pozzi o da ruscelli dove è stata a più riprese riscontrata la presenza del vibrione responsabile della malattia.

Il regime di Mugabe, incurante della situazione, accusa l'Europa e gli Usa di essere le principali cause della tragedia e punta il dito proprio sulle sanzioni economiche inflitte allo Zimbabwe il motivo scatenante.

Oggi Javier Solana, Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue ha sollecitato l'allontanamento di Mugabe come primo rimedio per risollevare le sorti dello Zimbabwe: «Penso sia venuto il momento di esercitare tutte le pressioni possibili affinché Mugabe si faccia da parte, e di offrire al popolo dello Zimbabwe l'opportunità di riprendersi ancora una volta la propria vita e di cominciare a far progredire il suo Paese». «È stato fatto tutto quanto si può fare», ha contnuato Solana, «ora la cosa importante è la pressione politica».Non è il primo caso di dura presa di posizione contro Mugabe: in precedenza anche il segretario di Stato americano Condoleezza Rice e il primo ministro britannico Gordon Brown avevano manifestato il loro dissenso contro la politca dittatoriale di Mugabe.

A.Dra