19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Microprogetti di interesse locale

Perplessità di Assoedilizia sul silenzio-assenso

A rischio la tutela degli interessi pubblici in tema di ambiente,di decoro urbano, di fruibilità del suolo pubblico; nonchè degli interessi legittimi dei residenti controinteressati

«L'art. 23 del D.L. del 28 novembre scorso prevede che gruppi organizzati, in modo non meglio definito,di cittadini possano presentare proposte operative (microprogetti) per interventi di interesse locale o di arredo urbano, sul suolo pubblico o su beni pubblici.
L'ente locale può collaborare. In caso di mancata opposizione da parte di quest'ultimo( quando non si tratti di beni particolarmente protetti ) si forma il silenzio-assenso,decorsi 60 giorni dalla domanda, e le opere sono finanziate in parte dalla collettività.

La norma, per come è concepita presenta il difetto di rendere più complicata all'ente Comune la tutela dell'interesse pubblico, sul piano,non solo della fruizione del bene pubblico ( non protetto da vincoli puntuali ), ma anche del decoro e dell'ordine dell'ambiente urbano.
Il principio del silenzio-assenso, che trova la sua ragione nell'agire del privato su un bene proprio in virtù dello jus aedificandi, non può giustificarsi quando si tratti di intervenire sul bene pubblico. Ciò in quanto viene invertito l'onere della prova dell'utilità pubblica dell'opera; scaricando di fatto sull'ente locale l'onere di bloccare l'opera stessa provando il contrasto con l'interesse pubblico, cioè la sua disutilità pubblica.

Anche la tutela degli interessi legittimi dei residenti controinteressati diviene più difficoltosa in quanto ( una volta indebolita o neutralizzata la mediazione valutativa preliminare del Comune) resta al privato l'onere di contrastare l'azione di soggetti, che possono esser anche non qualificati rispetto agli interessi locali, non tenuti a garanzie, e costituibili anche in forme generiche e poco responsabili.
Il rischio è quello di pretermettere gli interessi dei residenti, in nome dell'efficientismo, nonché di creare occasioni di ulteriore disordine o disdoro urbano; costringendo i Comuni a » rincorrere » le iniziative private più disparate.»