28 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Uno spiraglio di calma e di soluzione alle tensione è finalmente arrivato

Thailandia: crisi di Governo

Dopo la sentenza della corte, interdetto il Premier e sciolti partiti di maggioranza

Nella Thailandia sull'orlo della guerra civile, uno spiraglio di calma e di soluzione alle tensione è finalmente arrivato. La corte costituzionale thailandese ha dichiarato colpevoli di brogli elettorali i due principali partiti della maggioranza di governo, pronunciandone lo scioglimento e interdicendo dall'attività politica il primo ministro Somchai Wongsawat per cinque anni.

La sentenza di scioglimento del partito PPP (Partito del Potere del Popolo) di Somchai e del Chart Thai sono state accolte con grande entusiasmo dalla coalizione di opposizione Pad (Alleanza del popolo per la democrazia) che negli ultimi mesi si era resa protagonista di atti di protesta molto forti quali l'occupazione dei palazzi del governo e dei principali aeroporti bloccando il rientro di molti stranieri.

A sorpresa Somchai ha accettato in «cavalleria» la decisione della corte. «E' stata una decisione inattesa - ha dichiarato il premier thailandese destituito - ma è una decisione che accetto. Il mio compito è finito. Ora sono di nuovo un cittadino. Nel passato ho fatto del mio meglio, non per me stesso ma per il Paese».

I manifestanti hanno dunque rinunciato a proseguire le occupazioni degli aeroporti e raggiunto un accordo per consentire il ripristino del traffico di passeggeri dallo scalo internazionale di Don Muang. L'aeroporto di Bangkok potrebbe, comunque, rimanere chiuso fino al 15 dicembre, per motivi indipendenti dall'accordo raggiunto. I vari Paesi si stanno dunque organizzando per riportare indietro i turisti rimasti bloccati: un primo gruppo di italiani, riferisce la Farnesina, è stato ad esempio imbarcato all'aeroporto militare di U-Tapao.

I leader del PPP non colpiti dal provvedimento di interdizione hanno annunciato la prossima creazione di un nuovo partito per le future elezioni politiche. Un portavoce del PPP ha annunciato ai cronisti che «ci iscriveremo tutti a un nuovo partito – Puea Thai - e puntiamo a eleggere un nuovo primo ministro l'8 dicembre». Una dichiarazione forse un po' forzata in quanto il provvedimento della corte costituzionale non implica necessariamente elezioni anticipate.

A.Dra