«Quale destino per la tenuta Cannona e palazzo Callori?»
Così afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Ugo Cavallera, a proposito della delibera regionale che stila l’elenco dei beni componenti il piano di alienazioni e valorizzazioni all’interno del territorio di competenza
«Non metto in discussione il fatto che la Regione abbia inserito palazzo Callori di Vignale e la tenuta Cannona di Carpeneto fra i beni facenti parte del patrimonio disponibile dello stato. Tuttavia, la loro utilizzazione futura non deve prescindere dalla vocazione vitivinicola che caratterizza il Basso Monferrato». Così afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Ugo Cavallera, a proposito della delibera regionale che stila l’elenco dei beni componenti il piano di alienazioni e valorizzazioni all’interno del territorio di competenza.
«La decisione della Regione – continua l’esponente azzurro – ha senso se la valorizzazione per questi immobili si tradurrà nella continuazione delle attività già presenti. A Vignale, il palazzo Callori è sede di una prestigiosa enoteca. Sono stati eseguiti i lavori urgenti post terremoto ed ora si è in attesa della definizione dell’appalto per i lavori che dovranno garantire il recupero e un migliore utilizzo dello storico edificio. Si pensa, in particolare, a una migliore collocazione dell’enoteca e del ristorante, mentre altri locali potranno essere utilizzati per manifestazioni di rilievo, come Vignaledanza, oltre che dal Comune».
«La tenuta Cannona di Carpeneto – prosegue Cavallera - è da salvaguardare soprattutto per la sua intensa attività di sperimentazione vitivinicola. Si tratta di un laboratorio di studio e ricerca per la vinificazione che ospita la banca dei vitigni autoctoni. Tali attività non possono essere abbandonate, ma semmai coordinate con le sperimentazioni avviate in altre sedi. La valorizzazione di questi centri di eccellenza assume una valenza strategica, ancor più oggi, in un momento di incertezza economica in cui la diffusione dei vini piemontesi deve essere sostenuta e promossa».
«L’impegno per la promozione dell’attività di ricerca e didattica della tenuta Cannona di Carpeneto – conclude Cavallera - era stato assunto dall’assessore regionale all’Agricoltura. Ora, di fronte all’inserimento dei due immobili nella lista dei beni disponibili, interpelliamo l’assessore per sapere quali sono i progetti e gli impegni che si assumerà la Regione per la destinazione di palazzo Callori e quale sostegno verrà fornito all’attività della tenuta Cannona, nell’ottica di promuovere la cultura vitivinicola del Basso Piemonte».