2 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
Lorenzon: «spaccato di cosa sta succedendo»

Bonus alle famiglie straniere purchè se ne vadano

A Spresiano (Tv), piccolo comune amministrato dalla Lega Nord, Manola Spolverato, assessore all’assistenza sociale, ha proposto un bonus di 2000 euro per gli immigrati rimasti senza lavoro, disposti a lasciare il paese

Se te ne vai, ti pago! Non più solo un modo di dire. Proprio nel giorno in cui Umberto Bossi aspetta la decisione dei giudici riguardo all'accusa di vilipendio all'inno italiano, a Spresiano (Tv), piccolo comune amministrato dalla Lega Nord, Manola Spolverato, assessore all’assistenza sociale, ha proposto un bonus di 2000 euro per gli immigrati rimasti senza lavoro, disposti a lasciare il paese. L’assessore ha motivato la sua decisione dicendo: «dare un bonus alle famiglie straniere, purché se ne vadano, costa all’amministrazione meno che garantire i contributi economici per il pagamento di affitti, utenze, alimenti, cure mediche».

Presentato come l’extrema ratio per far fronte alla crisi, un provvedimento di questo tipo rischia di suscitare non solo lo sdegno dell’opinione pubblica, ma anche l’invidia degli altri comuni italiani. Incredibile, infatti, che un paesino di poco più di 12.000 anime possa permettersi di erogare 2000 euro per ogni immigrato disoccupato. È estremamente facile calcolare che appena 100 immigrati comporterebbero una spesa di 200.000 euro. Evidentemente, spiccioli per il comune di Spresiano!

Tutt’altro che entusiasta di questa proposta, Franco Lorenzon, segretario della Cisl di Treviso, che interpreta l’accaduto come «uno spaccato molto significativo di ciò che sta accadendo nella nostra realtà». E aggiunge: «la crisi provoca risposte come quella del comune di Spresiano che, dietro il ‘buon senso’, si rivelano però molto pericolose. In tali risposte, infatti, si fa strada l’idea che ci sia un’ ‘esercito di lavoratori di riserva’ che possa essere utilizzato quando serve e che si debba togliere dai piedi quando ciò non è più necessario. Premesso che abbiamo a che fare con persone e non solo con braccia-lavoro, pare evidente che promuovere una sorta di ‘guerra tra poveri’ non sia una strada condivisibile e forse nemmeno quella più praticabile».

Perfetta istantanea della situazione reale, quella di Lorenzon. E di certo, non si preoccupa di smentirlo Gianantonio Da Re, segretario provinciale trevigiano e consigliere regionale veneto della Lega Nord, che dopo aver annunciato la sua volontà di estendere il provvedimento a tutti Comuni trevigiani, aggiunge: «chi rimane senza un’occupazione rappresenta solamente un costo per la nostra società. Il problema della disoccupazione toccherà un numero sempre maggiore di cittadini con l’avanzare della crisi nei prossimi tempi. È doveroso che le amministrazioni aiutino dapprima la propria gente, quella che da anni vive sul territorio. Al contempo, verrà data agli stranieri la possibilità di avere un ‘assegno di buona uscita’ se decideranno di andare a casa loro».

D’accordo anche da Franco Manzato, vice presidente leghista della Regione Veneto, da il suo «appoggio, come farebbe chiunque avesse buon senso. Chi non è in grado di mantenere se stesso e la famiglia deve lasciare il paese. Spesso vediamo intere famiglie, arrivate in Veneto grazie alla legge prodiana sui ricongiungimenti familiari, gravare sui bilanci delle amministrazioni locali in un periodo in cui non possiamo permetterci ulteriori costi sociali».

La proposta arriva dopo l’altra iniziativa dell’amministrazione di Spresiano, che qualche settimana fa aveva annunciato l’erogazione di contributi comunali riservati alle famiglie in cui entrambi i coniugi parlano italiano.
Non c’è che dire, dei veri pionieri…

I.G.