«Idee coraggiose contro la crisi»
La squadra economica che Barack Obama ha presentato alla stampa, avrà il compito più arduo da fronteggiare di tutto il futuro governo: sarà infatti il team che dovrà riuscire ad orchestrare un altro «New Deal»
Tra i tanti nomi che i media erano ansiosi di conoscere della futura amministrazione democratica, la lista di coloro che dovrà affrontare (e risolvere) la grave crisi economica di questi mesi era quella più attesa.
La squadra economica che Barack Obama ha presentato alla stampa, avrà il compito più arduo da fronteggiare di tutto il futuro governo: sarà infatti il team che dovrà riuscire ad orchestrare un altro «New Deal» per risollevare le sorti di una nazione messa in ginocchio da una delle crisi economiche più profonde degli ultimi anni.
I ruoli chiave erano già stati assegnati, e la conferenza stampa di oggi, la seconda dalle elezioni, li ha confermati: il 47enne Timothy Geithner - numero uno della Federal Reserve di New York che in questi giorni ha pilotato, insieme al segretario al Tesoro Henry Paulson e al presidente della Fed Ben Bernanke, i piani di salvataggio per fronteggiare la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione - andrà al Tesoro, mentre Lawrence Summers, già segretario al Tesoro nel governo Clinton e rettore di Harvard, è stato nominato come nuovo direttore del National Economic Council, il consiglio economico nazionale degli Stati Uniti. Conferma anche per Christina Romer, professoressa di economia all'università di Berkeley, come direttore del Council Economic Advisers, gruppo di economisti che fornisce consulenza al presidente degli Stati Uniti su questioni economiche.
Il presidente eletto ha anche annunciato la nomina di Melody Barnes come direttore del Domestic Policy Council, uno degli organi di riferimento per la consulenza su questioni di politica interna, escluse quelle economiche, che competono al National Economic Council. Rimane l’attesa per l’annuncio, che avverrà probabilmente dopo il giorno del Ringraziamento, riguardante il Governatore del New Mexico, Bill Richardson, che dovrebbe assumere il ruolo di segretario al Commercio.
Nella breve conferenza stampa, Obama ha illustrato i primi passi della nuova amministrazione in materia economica. Passi decisivi verso un massiccio incremento dell'occupazione (il presidente eletto si è infatti impegnato a «creare due milioni e mezzo di posti di lavoro») e verso una politica d’investimenti da realizzare nei campi dell’energia pulita, dell’istruzione e della sanità. Obama ha parlato anche di «sgravi fiscali alla classe media del paese», mentre non si è soffermato a specificare l’entità del piano d’intervento economico che la nuova amministrazione si appresta a varare. «Non posso parlare di cifre – dice il futuro inquilino della Casa Bianca – perché, prima, il mio team economico deve confrontarsi e decidere». Un confronto, ricorda Obama, che, in materia economica, deve portare ad un «ampio consenso», non solo nella squadra di governo.
Altra questione centrale dell’ «aggressivo» pacchetto di stimoli all’economia prospettato da Obama è quella legata all’industria automobilistica. «Non possiamo permetterci che l'industria dell'auto semplicemente svanisca», dice, «ma non possiamo neppure dare loro un assegno in bianco». «Non si tratta solo del comparto automobilistico – continua Obama - ma dell'intero settore manifatturiero». Il presidente eletto ha dunque ribadito la necessità di intervenire a favore di «Detroit», capitale dell’auto, senza però dimenticare i contribuenti che «non vogliono vedere altri soldi sprecati».
G.R.