18 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Dopo le parole di ieri del presidente della Camera, Gianfranco Fini

«Da Vito ricostruzione inesatta, sia ripristinata agibilità del Parlamento»

Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali della Camera, Sesa Amici

Dopo le parole di ieri del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha richiamato il governo ad una valutazione sul modo di rapportarsi con il parlamento e definito 'anomala' e 'politicamente deprecabile' una eventuale richiesta di fiducia sulla finanziaria, «appare quanto mai fuori luogo il contenuto del comunicato stampa pubblicato sul sito del ministero per il rapporti con il parlamento».

Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali della Camera, Sesa Amici, che aggiunge: «l'ufficio di gabinetto del ministro Vito ricostruisce in modo inverosimile il modo in cui il governo si è rapportato negli ultimi mesi con le aule parlamentari e le ragioni che lo hanno portato a ricorrere ripetutamente alla decretazione di urgenza e al voto di fiducia «Il diverso rapporto numerico tra maggioranza ed opposizione rispetto alla scorsa legislatura - sottolinea Amici - priva di ogni fondamento qualsiasi confronto con l'operato del governo Prodi. Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dal ministero, è ormai divenuta prassi per il governo e la maggioranza l'inserimento nei disegni di legge di conversione di molte norme estranee all'oggetto di decreti legge che le contengono, comprimendo in questo modo il ruolo del Parlamento e quello di controllo del Presidente della Repubblica e sottraendo i decreti alla discussione nelle commissione di merito».

«E' poi inesatto - prosegue - sostenere che all'interno dei 'maxiemendamenti' su cui è stata posta la fiducia sono state sempre introdotte norme oggetto di attenta valutazione in commissione. Gli stessi deputati della maggioranza hanno più volte stigmatizzato il venir meno delle proprie prerogative parlamentari. Infine, non volendo fare alcun processo alle intenzioni, sottolineo che questo comunicato oltrechè 'fuori luogo' appare preannunciare un prossimo ricorso alla fiducia sulla finanziaria. In questo caso sottolineo che il nostro gruppo non lascerà passare sotto silenzio questo ennesimo svuotamento del ruolo e dei compiti del parlamento anche perché sulla finanziaria - come denunciato ieri unitariamente dai capigruppo di opposizione in commissione bilancio, Baretta, Galletti e Cambursano attraverso una lettera al presidente Fini - il governo non ha consentito un adeguato dibattito in commissione. Il Pd - comunica Amici - chiede che venga ripristinata una condizione di agibilità del dibattito parlamentare. E tanto per dare un contributi alla precisione - conclude - informiamo il gabinetto del ministro Vito che il numero dei decreti legge emanati dal governo Berlusconi sono 25 e non 23 come riportato erroneamente nel comunicato stampa ufficiale».