25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Nella legge finanziaria ancora discriminati gli immigrati

Piano casa, benefici sociali e controlli fiscali

Gottardi: «Barrot smentisce ancora una volta Maroni»

Nella legge finanziaria che il Governo Berlusconi ha fatto approvare lo scorso luglio (L. 133/08) ci sono vari punti di contrasto con le normative europee nei confronti dei cittadini comunitari e degli stranieri.
Dopo una prima risposta che riguardava i comunitari, arriva ora la risposta del commissario alla Giustizia, libertà e sicurezza, Jacques Barrot, alla interrogazione presentata dall'eurodeputata Donata Gottardi (Pd-Pse), che al Parlamento europeo fa parte della Commissione «Occupazione e affari sociali».

Per quanto riguarda l'accesso al Piano Casa, l'erogazione dell'assegno sociale e la 'carta acquisti', Barrot fa notare che i tanti immigrati regolari, presenti da tempo nel nostro territorio, godono dello stesso trattamento dei cittadini nazionali per quanto riguarda le prestazioni sociali, l'accesso e l'erogazione di beni e servizi, nonché l'ottenimento di un alloggio.

E' esclusa, quindi, «qualsiasi possibilità che uno Stato membro conceda particolari benefici ai propri cittadini senza concederli anche ai soggiornanti di lungo periodo sul suo territorio».

Anche per quanto riguarda l'articolo della finanziaria, che prevede un piano di controllo fiscale espressamente destinato agli stranieri, Barrot rileva la discriminazione.

Barrot chiude la sua risposta con un impegno «a sollecitare dalle autorità italiane maggiori informazioni».

«Ci troviamo di fronte all'ennesima conferma della spiccata tendenza del Governo Berlusconi ad uscire dalle norme europee per discriminare gli immigrati che vivono e lavorano da tempo nel nostro paese» - ha commentato Gottardi.

«Spero che il ministro Maroni - ha detto ancora Gottardi - finalmente capisca. Dopo che un primo pacchetto di disposizioni che Maroni stesso ha sottoposto alla Commissione e che ha dovuto modificare, arriva un ulteriore segnale di semaforo rosso per altre disposizioni che forse sperava di nascondere».