«Famiglie e imprese siano i pilastri del programma»
La Senatrice Fioroni, in occasione della due giorni del partito a Corciano, indica le priorità
«Famiglie e piccole-medie imprese siano i due pilastri del programma del Partito democratico». Secondo la senatrice umbra Anna Rita Fioroni «il modello di sviluppo economico per l’Umbria deve poggiarsi sul sostegno alle imprese migliori, alle eccellenze umbre che danno vita a poli dell’innovazione. Quelle imprese in grado di far leva sul sistema e fungere da traino per l’intero tessuto imprenditoriale fatto di tante piccole e medie imprese che sono il motore dell’Umbria. Così si rende competitiva la nostra regione in un momento in cui le grandi industrie presenti sul territorio entrano in crisi o lasciano presagire che presenteranno nei prossimi anni delle contrazioni nei livelli occupazionali».
La due giorni del Partito democratico, in corso a Corciano, è secondo la senatrice «un momento chiave in cui attraverso una seria partecipazione aperta alla società civile si porta a compimento un profondo processo di elaborazione identitaria del nostro Partito». Un partito «che con il patto tra produttori ha superato lo storico conflitto tra impresa e lavoro, svincolandosi dai vecchi ideologismi del passato».
Oltre al sostegno alle piccole e medie imprese, secondo Anna Rita Fioroni, il secondo pilastro del programma del Pd devono essere le famiglie, alle quali «dare servizi pubblici di qualità, più efficienti e meno costosi per l’apparato amministrativo, senza tagliare alla cieca come fa il Governo». Per le famiglie è necessario anche «garantire l’inclusione delle nuove culture senza speculare sulle paure e combattere con la massima determinazione il senso di insicurezza dilagante, difendendo il diritto alla sicurezza come diritto fondamentale, dentro un più ampio disegno di promozione della legalità in tutti i campi: dalle imprese alla politica».
«La vittoria di Obama – aggiunge – dimostra che in una democrazia avanzata come l’America, c’è ormai il rifiuto di una politica basata sulla paura, sull’unilateralismo e sulla conservazione. Un paese dove il figlio di un agricoltore nero diventa presidente a 47 anni proponendosi come fautore del cambiamento ci insegna cosa vuol dire rinnovare la politica e la società nei programmi e nelle persone».