3 ottobre 2025
Aggiornato 07:00
DL enti locali

«Governa nega prestito Abruzzo, sanità a rischio»

Legnini (PD): «Chiuderanno reparti e ospedali e molti precari perderanno il posto»

Nella seduta di oggi nell'Aula del Senato, è stato discusso un emendamento al dl 154 dei senatori Legnini e Lusi finalizzato ad ottenere un prestito dal governo di 300 milioni di euro in favore della regione Abruzzo per coprire l'extradeficit del 2006 che ha originato il commissariamento della sanità abruzzese.
Il sen. Legnini, intervenendo in Aula, nel ricordare le vicende che hanno originato l'extradeficit, a partire dalla prima cartolarizzazione e dall'uso improprio di una quota del fondo sanitario regionale per altre finalità di bilancio, iniziato negli anni del centrodestra e proseguito fino al 2006, ha chiesto al ministro Sacconi di chiarire la posizione del governo e di motivare il suo parere contrario.

Il ministro Sacconi ha motivato il no del governo al prestito sostenendo quanto già dichiarato ieri nell'incontro tenuto in Abruzzo e cioè che la copertura delle passività suddette andrà affidata alla razionalizzazione della spesa sanitaria.

L'emendamento è stato respinto dall'Aula con il voto contrario dei senatori abruzzesi del Pdl mentre tutti i gruppi di opposizione compresi Idv e Udc, avevano votato a favore.

Il senatore Legnini ha dichiarato: «Tutti concordiamo sulla necessità di non aumentare le tasse ma il governo e la Pdl hanno il dovere di dire ora e non dopo le elezioni come si risolverà il problema dell'extradeficit. Noi abbiamo indicato una via, quella del prestito, che peraltro è stato già concesso dal governo alle altre quattro regioni in dissesto (Lazio, Campania, Sicilia e Molise). Loro si affidano ad affermazioni generiche che hanno il dovere di chiarire precisare.

Pensare di coprire 300 milioni di euro con ulteriori tagli alla spesa, come affermato dal ministro Sacconi, significa una cosa molto semplice: chiudere reparti e ospedali, a partire da quelli piccoli, o mandare a casa i precari e molto altro ancora. Noi siamo contrari perché il riordino della rete ospedaliera è già stato fatto con enormi sacrifici per molti territori.

Poiché gli esponenti del centrodestra in questi mesi hanno organizzato manifestazioni e proteste contro le ristrutturazioni degli ospedali, in particolare di quelli piccoli, ci dicano oggi in modo chiaro se continuano ad essere della stessa opinione o se intendono sostenere quella contraria del ministro Sacconi che chiede ulteriori riduzioni della spesa e la concentrazione delle strutture sanitarie.

I cittadini abruzzesi, i precari della Sanità, i medici, i malati e i territori interessati hanno il diritto di sapere anche per orientare il loro voto il 30 novembre».