5 settembre 2025
Aggiornato 03:00
La LAV insorge e presenta una diffida, l'ordinanza è illegittima

A Campobasso il Sindaco ordina di non somministrare cibo ai randagi

«Deve essere immediatamente ritirata altrimenti ricorreremo al TAR»

LAV e Volontari di Strada sottolineano inoltre le gravi inadempienze dell'amministrazione locale nella gestione del randagismo e sollecitano un intervento da parte del presidente della regione Molise.
Canili inadeguati e sovraffollati contenenti animali spesso malati e affamati, gravi carenze nell'applicazione dell'anagrafe canina e delle sterilizzazioni, tassi elevatissimi di randagismo in tutta la provincia di Campobasso, gravi episodi di maltrattamento avvelenamenti in massa.

E' in questa realtà gravissima che si inserisce l'ordinanza emessa dal Sindaco del capoluogo molisano che vieta di somministrare cibo ai randagi. «L'ordinanza risulta illegittima poiché è contraria sia alla legislazione nazionale che a  quella regionale sulla tutela degli animali» - dichiara Paolo Migliaccio coordinatore LAV Abruzzo e Molise - «la LAV ha recapitato in queste ore sulla scrivania del Sindaco Di Fabio una diffida con richiesta di revoca per illegittimità ed è pronta ad impugnare il provvedimento presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Molise».

Oggetto di contestazione è anche la disposizione ai sensi della quale coloro che vogliano continuare a nutrire i randagi nel territorio cittadino possano farlo solo a condizione di intestarsene la proprietà. Ciò si pone in contrasto anche con la recente Ordinanza del Ministero della Salute concernente misure per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina secondo cui i comuni sono tenuti ad identificare e registrare in anagrafe canina i cani rinvenuti o catturati sul proprio territorio.

La LAV raccoglie l'appello e condivide le richieste delle Associazioni molisane e dei Volontari su Strada, gruppi organizzati che garantiscono con il loro impegno un costante controllo del territorio e, oltre a fornire a proprie spese cibo agli animali in difficoltà, contribuiscono con la loro opera a far curare e sterilizzare numerosi cani che altrimenti si riprodurrebbero in maniera incontrollata, evitando così che il fenomeno possa assumere proporzioni ancora più drammatiche.

«E' il momento che gli amministratori locali si assumano le responsabilità di una disastrosa gestione del fenomeno randagismo, - prosegue Paolo Migliaccio- in termini di mancato risanamento delle strutture esistenti, dell'assenza di un vero e proprio piano di sterilizzazioni e di una pressoché totale inapplicazione dell'anagrafe canina, e che il lavoro delle associazioni venga valorizzato e sostenuto anziché ostacolato. Tutte queste inadempienze non possono essere scaricate sui cittadini e a danno degli animali con provvedimenti insensati ed illegittimi. Invitiamo inoltre il Presidente della Regione Molise a farsi  in tempi brevi promotore e garante di un tavolo di lavoro permanente che preveda la presenza dei Sindaci, dei rappresentanti dei servizi veterinari e  di quelli del mondo del volontariato al fine di predisporre insieme un piano  efficace di prevenzione del randagismo e di controllo del territorio. La nostra associazione vigilerà affinché vengano sanate le situazioni di illecito e perché si normalizzi in breve tempo una situazione che attualmente può essere ritenuta indegna per qualsiasi paese civile».

LAV - Coordinamento Regionale Abruzzo e Molise INFO NFO lav.abruzzo@infolav.org