3 maggio 2024
Aggiornato 16:30
«Scelta sbagliata del ministro che rischia di bloccare ogni attività»

Nomina commissario Parco della Val d’Agri e ricorso al Tar della Basilicata

Così Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente, sulla nomina da parte del ministero dell’Ambiente del commissario straordinario del Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese

«Una scelta sbagliata, che rischia di tradursi nel blocco di ogni attività del Parco». Così Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente, sulla nomina da parte del ministero dell’Ambiente del commissario straordinario del Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese, provvedimento contro cui la Regione Basilicata farà ricorso al Tar.

«Sulla nomina dei presidenti dei Parchi nazionali - commenta Nicoletti - esiste una consolidata giurisprudenza e sentenze della Corte di Costituzionale che sanciscono che le nomine devono essere fatte d’intesa con i presidenti delle Regioni interessate e che le procedure di nomina esigono, laddove occorra, lo svolgimento di reiterate trattative volte a superare, nel rispetto del principio di leale cooperazione tra Stato e Regione, le divergenze che ostacolino il raggiungimento di un accordo. Il ministro Prestigiacomo non tiene conto della legge e la sua scelta unilaterale è debole e centralista. Ignora il protagonismo dei territori – continua il responsabile Aree protette di Legambiente - e l’esigenza di far nascere il Parco nelle migliori condizioni possibili, per evitare nelle popolazioni e nelle istituzioni locali, dopo anni di faticose ed estenuanti trattative sulla sua perimetrazione, l’impressione di essere estromesse da un passaggio così importante e delicato per le sue nuove ipotesi di sviluppo, basato su una crescita economica durevole e sostenibile».

Per Legambiente è assolutamente necessario che il ministro all’Ambiente ristabilisca le normali condizioni di rapporti con la Regione Basilicata e addivenga in tempi rapidissimi al superamento della nomina del Commissario, per mettere al centro della concertazione l'interesse del Parco e l'esigenza di difendere il patrimonio ambientale e paesaggistico di questo territorio.

«Occorre superare questa fase di scontro per trovare al più presto l'intesa sul nominativo del nuovo Presidente e sulle nomine di un Consiglio Direttivo – aggiunge Marco De Biasi, presidente di Legambiente Basilicata -. Il Parco della Val d’Agri ha bisogno di iniziare la sua attività con il consenso delle istituzioni e dei cittadini per evitare gli errori fatti in passato e avviare da subito una fase di concertazione con i territori per definire i suoi strumenti programmatori fondamentali: la definizione del Piano del Parco e del Piano Pluriennale Economico e Sociale, l’individuazione delle aree contigue, i progetti di Educazione Ambientale, realizzazione della rete sentieristica, iniziative promozionali e attività di informazione sul parco, sentieri natura, individuazione dei Centri Visita. Tutte cose concrete che devono vedere i territori protagonisti».