18 aprile 2024
Aggiornato 13:00

«Bonifica: quando i contributi non sono dovuti»

Gli Atti del Convegno Contributi di bonifica. Quando non sono dovuti, pubblicati dalla Confedilizia Edizioni

«La Conferenza Stato-Regioni ha approvato un documento in materia di Consorzi di bonifica nel quale è previsto che il beneficio recato agli immobili – che costituisce il presupposto di una legittima contribuzione – consista anche nella mera conservazione del valore degli immobili stessi: è una previsione che contrasta con quanto stabilito dalla Cassazione a sezioni unite (secondo la quale le opere di bonifica devono portare ad un aumento del valore) e che quindi non può esercitare alcun effetto concreto.»

Lo ha dichiarato il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, presentando gli Atti del Convegno Contributi di bonifica. Quando non sono dovuti, pubblicati dalla Confedilizia Edizioni.

«Il documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni» ha aggiunto il presidente dell’organizzazione dei proprietari di casa «dimostra una volta di più che le Regioni vogliono favorire i Consorzi perché trovano conveniente incaricare gli stessi dell’esecuzione e dell’esercizio di talune opere pubbliche, così da scaricare i relativi costi, tramite appunto i Consorzi, sui contribuenti di bonifica e da poter quindi destinare i proventi della fiscalità generale ad altri programmi. Fortunatamente» ha proseguito Sforza Fogliani «a questi intendimenti ha reagito la giustizia tributaria, stabilendo che il contributo può essere imposto solo per le opere di bonifica previste dalla legge sulla bonifica integrale del 1933, e non per altre opere, anche se definite di bonifica.»

«I Consorzi, tuttavia,» ha proseguito il presidente della Confedilizia «hanno con sé la forza dell’esecutività dei ruoli che emettono, ragione per cui si verifica l’opposto di quanto càpita ordinariamente: la causa la deve fare non chi pretende il pagamento, cioè il Consorzio, bensì chi non deve pagare perché non riceve alcun beneficio di bonifica, ma è costretto ad agire in giudizio proprio a causa del ruolo esecutivo. Il vero problema è questo dell’esecutività dei ruoli – ha concluso Sforza Fogliani – come dimostrano anche le diverse proposte di legge presentate in Parlamento per abolire questo privilegio».