31 luglio 2025
Aggiornato 06:00
Riforma dei regolamenti parlamentari

«Riforma regolamenti per esaltare la centralità del Parlamento»

È l’invito rivolto dal ministro per i rapporti con il Parlamento, on. Elio Vito, a conclusione del convegno organizzato dal gruppo del PdL al Senato della Repubblica

«Il governo è interessato alla modifica dei regolamenti parlamentari. E pertanto invitiamo i gruppi del Popolo della Libertà di Camera e Senato a imbracciare questa riforma come la bandiera di questa legislatura e come la migliore delle occasioni per esaltare una nuova centralità del Parlamento». È l’invito rivolto dal ministro per i rapporti con il Parlamento, on. Elio Vito, a conclusione del convegno organizzato dal gruppo del PdL al Senato della Repubblica, tenutosi presso la Biblioteca ‘Giovanni Spadolini’, piazza della Minerva, Roma.

«Qual è il ruolo del parlamentare? – domanda Vito – Un interrogativo che oggi diventa di stretta attualità a fronte del ricorso al decreto legge. Sono convinto che il ruolo del parlamentare possa essere valorizzato attraverso gli atti d’indirizzo come gli ordini del giorno e mozioni. L’esempio delle classi ponte proposto dalla Lega come mozione è un caso emblematico di come si possa esercitare una funzione centrale e politica sugli atti di governo da semplice parlamentare. La Lega lo ha capito e gliene va dato merito. Da parte dell’opposizione, viceversa, purtroppo assistiamo al ricorso di strumenti dilatatori che ritardano l’approvazione delle leggi e mortificano il ruolo del Parlamento».

«Non nego – ha aggiunto il ministro - che il ricorso alla decretazione d’urgenza sia un limite: ma lo è principalmente per il Governo perché l’Esecutivo attraverso questo strumento eccezionale non può attuare quelle riforme di ampio respiro di cui ha bisogno l’Italia in uno scenario internazionale sempre più competitivo e attraversato da crisi finanziarie che necessitano di risposte immediate».

«Ma è altrettanto vero – ha osservato -che se dovessimo usare gli strumenti ordinari non potremmo mai avere certezza dei tempi: basti considerare che per l’approvazione di un disegno di legge di iniziativa governativa nella scorsa legislatura si è impiegato in media circa 400 giorni».