3 ottobre 2025
Aggiornato 12:30

Finanziamenti statali, la rivolta dei Sindaci

31 amministrazioni comunali siciliane hanno sforato il patto di stabilità e ora chiedono di essere aiutate dai governi nazionale e regionale

«La scellerata decisione dello Stato di elargire fondi per risanare le casse comunali di Palermo, Catania e Roma sta avendo i suoi effetti devastanti». Così l’onorevole Domenico Scilipoti commenta la rivolta di 31 amministrazioni comunali siciliane che hanno sforato il patto di stabilità e ora chiedono di essere aiutate dai governi nazionale e regionale.

«Lo Stato non può concedere finanziamenti per risanare le casse dei comuni ad un passo dal tracollo – dichiara Scilipoti – perché così ha innescato un meccanismo che si espanderà presto a tutte le città d’Italia. Ci siamo opposti alla decisione di salvare Catania e, nei giorni scorsi, abbiamo detto «no» alla richiesta del sindaco di Messina, Buzzanza, di sostenerlo per una richiesta di finanziamento statale per risanare i conti pubblici. Il governo però ha salvato Catania, città governata per 8 anni da Scapagnini, medico personale di Berlusconi e mi chiedo – prosegue il parlamentare – come si comporterà adesso con gli altri comuni. Trentuno comuni siciliani hanno già sforato il patto di stabilità e percepiranno meno fondi statali. Un peso troppo grande per dei comuni sull’orlo del crac finanziario.

C’è da chiedersi – prosegue Scilipoti – come possa lo Stato tagliare fondi a dei comuni in crisi e nello stesso tempo concedere ingenti finanziamenti alle amministrazioni «amiche». A rigor di logica – conclude il parlamentare dipietrista – il Governo Berlusconi adesso dovrebbe garantire a tutti i comuni italiani gli stessi aiuti che ha concesso a città quali Palermo, Catania e Roma».