Il Magistrato Salvatore Boemi è stato nominato Commissario della SUA
Boemi su proposta del presidente della Regione Agazio Loiero, con voto unanime della Giunta è stato nominato commissario dell’importante organismo
Toccherà a Salvatore Boemi, già procuratore aggiunto antimafia a Reggio Calabria, uno dei magistrati simbolo della lotta alla criminalità organizzata in Calabria, il compito di avviare la Stazione Unica Appaltante (Sua). Boemi, infatti, su proposta del presidente della Regione Agazio Loiero, con voto unanime della Giunta è stato nominato commissario dell’importante organismo, primo in Italia a livello regionale, che dovrà gestire tutti gli appalti ed evitare infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione.
«E’ un giorno importante – ha commentato il presidente Loiero – perché la nomina del commissario, nella persona del dottor Boemi, consente alla Regione di dotarsi subito di uno strumento che scoraggi e tenga a distanza gli appetiti criminali. Boemi ha tutti i requisiti richiesti dalla legge regionale e, soprattutto, ha una esperienza eccezionale alla spalle nella lotta alla criminalità economica mafiosa che, come sappiamo, è fortemente invasiva».
La decisione di nominare il magistrato antimafia nel ruolo particolarmente delicato, è stata assunta al termine di una procedura prevista dalla legge approvata il 7 dicembre 2007 dal Consiglio Regionale, che ha visto dapprima la nomina di una Commissione di valutazione dei curricula dei candidati alla nomina, dopo un avviso pubblico, per Direttore generale e membri del Comitato di Sorveglianza. Anche dopo la riapertura dei termini la commissione ha osservato «che persiste in termini di numero e di profili, una non soddisfacente congruenza tra istanze prodotte e requisiti richiesti per l’alto incarico da conferire».
Sulla base di tale considerazione, il presidente Loiero ha lavorato in questi mesi per individuare una figura che avesse il profilo previsto migliore possibile. Ottenuto l’assenso dal magistrato, Loiero ha così proposto il nome di Boemi alla Giunta che l’ha nominato commissario «in ragione delle particolari condizioni ambientali nelle quali versa la Calabria», dove almeno nella delicata fase iniziale della costituzione, la scelta «deve necessariamente ricadere su un soggetto che, oltre ai titoli previsti dalla legge, possieda requisiti di altissima professionalità, competenza ed esperienza, acquisiti nel campo delle attività di contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata, di indagini sulle infiltrazioni illecite nelle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici e dello studio ed applicazione della legislazione antimafia in materia di appalti».
Considerato che nessuno dei candidati, pur in presenza di significativi curricula, aveva il profilo immaginato, si è scelto di nominare un commissario che resterà in carica al massimo tre anni, mentre si procederà a breve alla nomina del comitato di sorveglianza».