2 ottobre 2025
Aggiornato 22:00
Enti locali

Misiani: «Ai comuni mancano circa 700 milioni»

«Dal Governo risposte insoddisfacenti»

«Insoddisfacenti». E' il giudizio di Antonio Misiani, deputato del PD, sulle risposte che il Governo ha dato oggi in commissione Bilancio a due interrogazioni riguardanti i trasferimenti compensativi ai Comuni e il Patto di stabilità interno.

«Con le nostre interrogazioni avevamo posto due questioni» aggiunge Misiani. «Sulla prima – i trasferimenti ai Comuni per compensare l'eliminazione dell'ICI prima casa e i tagli previsti dal decreto-legge 262/2006 (ICI immobili rurali), dalla Legge finanziaria 2008 (costi della politica) e del decreto-legge 112/2008 – il sottosegretario Vegas si è limitato a citare quanto deciso dal Governo con il decreto 154/2008 (che ha stanziato 260 milioni di euro per compensare il minor gettito ICI prima casa ed è intervenuto sulla questione dell'ICI sui fabbricati rurali). Interventi apprezzabili, ma insufficienti. Nei bilanci dei Comuni nel 2008 rimane infatti un buco di circa 700 milioni tra il minor gettito ICI non compensato dallo Stato (il Governo restituirà ai comuni complessivamente 2.860 milioni, a fronte di un gettito ICI prima casa quantificato, a seconda delle stime, tra 3.100 e 3.830 milioni) e i 213 milioni di minori trasferimenti legati alla riduzione dei costi della politica. Nel 2009 la situazione rischia di peggiorare ulteriormente, perché si aggiungerà il taglio di 200 milioni dei trasferimenti ai comuni previsto dal decreto-legge 112/2008.

Una situazione un po' paradossale, se pensiamo da una parte che in queste settimane inizierà in Parlamento la discussione sul federalismo fiscale e dall'altra che il Governo, sempre nel decreto 154, ha aggiunto ai discussi trasferimenti discrezionali e una-tantum in favore di Catania (140 milioni) e Roma (500 milioni), un ulteriore contributo annuale di 500 milioni a decorrere dal 2010 a favore della capitale.

Anche la seconda questione, la neutralità dei proventi da alienazioni per la costruzione dei saldi rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità interno (disposta dal comma 8 dell'articolo 77-bis della legge 133/2008), rimane purtroppo irrisolta. Il Governo si è detto indisponibile a rendere facoltativa questa modalità di calcolo. Il rischio, se le cose rimarranno invariate, è una penalizzazione dei comuni che nel 2009 effettueranno dismissioni patrimoniali che non potranno essere calcolate tra le entrate ai fini del Patto. Per tutti questi motivi, abbiamo sollecitato un ulteriore sforzo del Governo nella direzione di quanto chiedono da tempo i comuni».