26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Immigrazione

Maroni: «La politica dell'Italia per l'immigrazione è in linea con le politiche dell'Europa»

Il ministro dell'Interno riferisce in Parlamento al «Comitato Schengen» su sbarchi, asilo e censimento campi nomadi

Gli sbarchi di immigrati sulle nostre coste, provenienti soprattutto dal Maghreb, risultano nell'ultimo anno in forte aumento. Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso dell'audizione questo pomeriggio davanti al Comitato parlamentare di controllo su Schengen, Immigrazione ed Europol.

Maroni ha riferito che dall'inizio anno fino al 9 ottobre arrivati sulle nostre coste 27.417 irregolari di cui 22.454 in Sicilia, in particolare a Lampedusa. In questo tratto mare sono avvenuti 306 sbarchi sui 325 totali. Nello stesso periodo del 2007 si erano registrati 17.264 arrivi con un totale di 20.455 nell'arco dell'intero anno.
Tra i fattori del forte aumento - ha spiegato Maroni - ci sono «sia le ottimali condizioni climatiche incontrate soprattutto nel mesi estivi sia il minor controllo da parte della Libia delle partenze dal proprio territorio, nonostante l'Italia abbia stipulato due accordi».
Il ministro dell'Interno ha infatti parlato di «fatica nella attuazione degli accordi bilaterali» malgrado le sollecitazioni del Viminale e della Farnesina.

Oltre che di immigrazione clandestina, Il ministro dell'Interno ha parlato anche della questione dell'asilo. «L'Italia - ha ricordato Maroni - è il Paese europeo più generoso nella accoglienza delle domande dei richiedenti:  nel 2007, su 13.509 domande presentate ne sono state accolte dall'Italia il 59% contro il 36% della Germania, il 48% dell'Inghilterra, il 22% della Francia, l'8,5% della Spagna e lo zero della Grecia».

Sulla costruzione dei nuovi Centri di identificazione ed espulsione (Cie), il ministro ha riferito che le strutture che potrebbero essere realizzate nelle dieci regioni che ne sono attualmente sprovviste «sono state individuate. Ora le stiamo valutando e nel giro di due settimane saremo in grado di definirle». Ovviamente, ha aggiunto Maroni, «sentirò le Regioni e gli enti locali perchè voglio che ci sia una scelta condivisa».

Sul censimento dei campi nomadi, Maroni ha riferito che, in quelli censiti dai prefetti di Roma, Milano e Napoli, il 50% degli abitanti è costituito da minori e solo il 20% di questi ha avuto qualche esperienza scolastica.  «La prossima settimana - ha reso noto Maroni - incontrerò i tre prefetti con i quali elaboreremo i dati del censimento e predisporremo gli interventi per garantire i livelli minimi di prestazioni sanitarie nei campi legali, nonchè interventi di scolarizzazione, mentre quelli abusivi saranno smantellati. Per quanto riguarda i minori - ha aggiunto il ministro - puntiamo a tutelarli dal traffico di organi, prostituzione e criminalità».

Infine il responsabile del Viminale ha ricordato che, fino ad oggi, l'Unione europea ha approvato i vari dispositivi di legge messi in campo dall'esecutivo in tema di politiche di immigrazione, tranne il Decreto legge riguardante la libera circolazione dei cittadini comunitari. «L'Europa - ha detto Maroni - si è detta contraria al nostro provvedimento perchè ritiene eccessiva l'espulsione e sufficiente l'invito ad allontanarsi dal nostro paese. Pur non condividendolo, abbiamo accolto il rilievo della Commissione anche per evitare una sanzione. Ed è così - ha aggiunto il ministro - che per ora la presentazione della misura è stata accantonata. La politica dell'Italia per l'immigrazione - ha concluso Maroni - è in linea con le politiche dell'Europa».