12 ottobre 2025
Aggiornato 04:30
Legge 180

Guzzanti: «Modificare la legge 180 per il rispetto e la protezione dei malati»

Riformare la legge Basaglia accogliendone «i principi umanitari, al giorno d’oggi attuati in modo antiquato visto che i farmaci per i disturbi psichiatrici hanno fatto passi da gigante»

Riformare la legge Basaglia accogliendone «i principi umanitari, al giorno d’oggi attuati in modo antiquato visto che i farmaci per i disturbi psichiatrici hanno fatto passi da gigante».

Lo ha affermato Paolo Guzzanti, parlamentare del Pdl, che ha presentato una proposta di legge elaborata in collaborazione con l’Associazione dei familiari dei malati mentali, Arap. Nel testo della sua proposta di legge, Guzzanti spiega: «Nnon si intende disconoscere l’alto valore etico della legge 180» ne’ «si intende ’riaprire i manicomi«’, ma «creare strutture dove i malati possano essere finalmente curati e dove i loro familiari possano essere trattati in modo umano». Il malato, ha osservato Guzzanti, «va rispettato, curato e protetto dalla propria violenza che si espande e va a colpire familiari e genitori».

La nostra proposta di legge, ha detto ancora Guzzanti, «conta su un appoggio bipartisan perché non e’ ne’ di destra, ne’ di sinistra». Per quanto riguarda i fondi necessari per rendere la proposta operativa il parlamentare del Pdl ha spiegato: «L’itinerario della legge e’ appena all’inizio e spero in momenti migliori, ma la riforma ha dei costi molto bassi perché e’ possibile riutilizzare strutture che già ci sono». Infatti, si legge nella PDL, «utilizzare, se necessario, per le nuove cliniche psichiatriche, anche le vecchie strutture manicomiali riducendone a misura d’uomo le dimensioni, migliorandone gli spazi verdi e sviluppando in esse gli spazi dedicati ai servizi psichiatrici integrativi».

D’altronde, ha sottolineato la presidente Arap, Maria Luisa Zardini, «oggi la legge Basaglia ha dei costi altissimi perché sono i familiari dei malati ad ammalarsi». Per curare i malati psichici, ha detto ancora Zardini, «a volte e’ necessario curarli anche se non vogliono perché e’ la malattia che si comporta al loro posto e quando vengono sottoposti a delle cure cambiano radicalmente». D’altronde, ha concluso, «quando i malati hanno la volontà di curarsi non ci sono problemi...».