29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Inviati Ispettori del Ministero della Salute

Emergenza randagismo al Sud, interviene Sottosegretario Martini

«Sindaci applichino le norme esistenti contro il randagismo»

In merito alla drammatica vicenda accaduta ieri in provincia di Benevento che ha portato alla morte un bambino di nove anni aggredito presumibilmente da uno o più branchi di cani randagi, il Sottosegretario alla salute Francesca Martini ha immediatamente disposto un’ispezione da parte degli Uffici veterinari del Ministero per comprendere cosa è avvenuto e accertare eventuali responsabilità.

Il Sottosegretario ha dichiarato:
«Sono profondamente addolorata per quanto accaduto e andrò fino in fondo per accertare eventuali responsabilità da parte di chi ha il dovere di applicare le norme esistenti contro il randagismo. Ricordo che lo scorso agosto ho emanato un’Ordinanza che contiene una serie di misure per prevenire gli abbandoni e il randagismo e tra queste vi è l’obbligo di applicare il microchip a tutti cani e quello di identificare e registrare in anagrafe i cani rinvenuti o catturati sul territorio e quelli ospitati nei rifugi e nelle strutture convenzionate e che è attribuita ai Sindaci la responsabilità di tali procedure. Il drammatico episodio avvenuto ieri fa emergere ancora di più quanto sia fondamentale che i Sindaci applichino le norme esistenti contro il randagismo, così come l’obbligo di chippatura per tutti i cani e le disposizioni sui canili sanitari. Proprio per accertare le responsabilità su quanto accaduto in provincia di Benevento ho disposto immediatamente un’ispezione degli Uffici veterinari del Ministero. Il randagismo è un fenomeno che va affrontato e combattuto seriamente, l'Italia non può continuare ad essere (soprattutto nel meridione) considerata tra le maglie nere d'Europa su questi temi. Bisogna che vi sia un salto di qualità, un cambiamento di mentalità da parte dei responsabili delle amministrazioni comunali.

Secondo i dati del Ministero, infatti, solo un terzo dei circa 600mila cani randagi sono ospitati nei canili e sono ancora molti i canili sanitari che non rispondono alle necessarie garanzie igienico sanitarie nonchè strutturali. Tra questi, la maggior parte sono al Sud.
Voglio anche sottolineare che qualsiasi comportamento lesivo del benessere animale è sanzionato penalmente e che in base alle norme vigenti dopo il recupero di qualsiasi cane sul territorio vanno verificate le sue condizioni sanitarie, poste in atto le adeguate terapie se l’animale è malato e, ogni qual volta possibile, favorita l’adozione.«