25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
«Giornata della legalità»

Industriali e sindacati insieme per la legalità oggi a Caserta

Per contrastare la criminalità organizzata è necessario l'impegno di tutti: delle forze politiche, sociali e imprenditoriali e anche dei cittadini. Questo il messaggio che Cgil, Cisl, Uil e Confindustria hanno lanciato da Caserta

Per contrastare la criminalità organizzata è necessario l'impegno di tutti: delle forze politiche, sociali e imprenditoriali e anche dei cittadini. Questo il messaggio che Cgil, Cisl, Uil e Confindustria hanno lanciato da Caserta in occasione della 'Giornata della legalità'. L'iniziativa, che verrà replicata nei prossimi giorni in altre aree del Mezzogiorno, è stata promossa da imprese e sindacati confederali, dopo i gravissimi fatti di Castelvolturno con la strage di sei immigrati nigeriani, per testimoniare l'impegno del mondo del lavoro e dell'industria al fianco di quanti intendono combattere per uno sviluppo pulito. Industriali e sindacati insieme dunque per la legalità, accanto a quel Mezzogiorno che non vuole piegare la testa alla camorra perché «non e' più il tempo del silenzio».

«Un impegno quello della lotta alla camorra - ha detto il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni - che deve vedere uniti industriali e sindacati, per ridare speranze a tutti ma soprattutto ai giovani, il nostro futuro. Servono segnali concreti - ha aggiunto Bonanni - a partire da un controllo del territorio che per la Cisl deve andare di pari passo «con più intelligence, più mezzi alle forze dell'ordine e strumentazioni più sofisticate». Per Bonanni è inoltre fondamentale ripristinare la tracciabilità degli assegni bancari e l'anagrafe tributaria «senza le quali non saremo in grado di far fronte alla criminalità».

E poi gli appalti ed i sub-appalti «da mettere sotto osservazione e che molte volte sono il frutto del ricatto a cui le aziende sono sottoposte». Ma soprattutto «Finché esisterà disoccupazione non sarà mai chiaro il confine tra bene e male», ha aggiunto il segretario generale della Cisl chiamando alla responsabilità dell'intervento anche governo e politica: «La finanziaria non ha dato risposte - ha poi concluso Bonanni - ma anche la classe dirigente presta il fianco alla percezione che ogni soldo dato al sud vada nel pozzo di San Patrizio».