24 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Invio di 500 militari nelle zone con più alto rischio criminalità organizzata

Bassolino su impiego dell’Esercito e lotta alla camorra nella Provincia di Caserta

«E’ fondamentale che questa scelta si accompagni ad interventi che garantiscano alla magistratura le risorse e i mezzi necessari alla battaglia contro i clan»

«La decisione di potenziare la presenza delle forze dell’ordine nella provincia di Caserta e supportarne l’azione con l’impiego dell’esercito è un passaggio importante e rappresenta un segnale chiaro nella lotta contro la camorra.

E’ fondamentale che questa scelta si accompagni ad interventi che garantiscano alla magistratura le risorse e i mezzi necessari alla battaglia contro i clan.
E’ anche urgente una riflessione seria sulla concessione degli arresti domiciliari in aree ad alta densità criminale e sulle modalità di sorveglianza, considerando la possibilità di differenziarle in base alla pericolosità del contesto e alla tipologia dei reati ipotizzati. Per potenziare i controlli nelle zone più difficili può essere ragionevole ricorrere anche all’esercito.

Mai più, infatti, deve poter accadere che un presunto camorrista agli arresti domiciliari possa addirittura partecipare ad una strage.
Per sottrarre questi territori al controllo della camorra è decisivo, infine, che il Governo nazionale partecipi pienamente allo sforzo messo in campo dalla Regione e dalle istituzioni locali sul terreno delle politiche sociali, dell’integrazione dei cittadini immigrati e della lotta alla povertà e al degrado».